L'allarme di Confcommercio

Bollette monstre anche per le imprese carpigiane, con aumenti fino al 325 per cento

Analizzati i costi per l'energia elettrica a luglio di oltre 100 imprese del commercio, del turismo, della ristorazione, dell'artigianato: rincaro minimo del 100 per cento

Mazzata anche per le imprese carpigiane con aumenti della bolletta per l'energia elettrica che oscillano tra il 100 per cento ed il 260 per cento nel confronto con il 2021: è quanto emerge da un'analisi svolta da Confcommercio su un panel di oltre 100 imprese attive nei settori del commercio, del turismo, della ristorazione, dei servizi alla persona e dell'artigianato.

«E' un colpo durissimo per le nostre imprese – attacca Tommaso Leone, presidente provinciale di Confcommercio Modena – che arriva dopo due anni devastanti e proprio nel momento in cui le aziende stavano riprendendo a correre: in questo quadro, caratterizzato da prospettive di mercato incerte, inflazione galoppante e avvisaglie di recessione, è urgente la messa in campo di misure capaci almeno di sterilizzare gli aumenti speculativi in atto, senza le quali molte imprese del terziario rischiano di chiudere nel giro di pochi mesi».

Rischiano in particolare di rimanere di nuovo senza ossigeno il comparto della ristorazione e quello della ricettività, tipiche aziende energivore, che più di altri hanno pagato un prezzo altissimo a causa della pandemia: l'aumento medio a luglio della bolletta della sola energia è stato per i ristoranti del 180 cento, mentre per gli alberghi siamo al 100 percento - da 67.900 a 136.000 euro.

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«Con questo trend di crescita dei costi energetici, che, senza interventi tempestivi a livello nazionale ed europeo, rischiano di essere ancora più pesanti nei prossimi mesi è come lavorare con una pistola puntata alla tempia – conclude Leone –. Nell'immediato serve un nuovo stanziamento del Governo, vanno recuperate le risorse sugli extra-profitti che gran parte delle imprese di produzione energetica risulta non abbiano pagato, lo stesso extragettito sull'Iva incassato dallo Stato va usato per tagliare la bolletta a imprese e famiglie, si introduca un adeguato credito di imposta per le imprese non energivore e gasivore e la politica non solo italiana si muova perchè con urgenza venga posto un tetto al prezzo del gas».