L'allarme lanciato da Federconsumatori. Molti bar hanno già portato il caffè a 1,30 euro

Carovita: in provincia di Modena aumenta il costo della 'tazzina' al bar

Federconsumatori Modena lancia un appello ai bar: non aumentate il prezzo della tazzina. "Ci viene segnalato da diversi consumatori - afferma una nota diramata oggi da Federconsumatori Modena, associazione di consumatori aderente alla Cgil - che in queste settimane un numero importante di pubblici esercizi della provincia di Modena ha elevato il costo della tazzina di caffè da 1,20 a 1,30 euro. Un aumento che si aggiunge a quello registrato all’inizio del 2022, quando la tazzina era ancora a 1,10. La crescita del prezzo del caffè al bar ha da sempre un significato forte, anche simbolico. Ma in questo caso si aggiunge ai forti aumenti registrati nei mesi scorsi sui prodotti dolci e salati in vendita nei bar, ed in modo vistoso nei servizi ristorazione, laddove presenti. Si può stimare che il complesso degli aumenti abbia fatto crescere i prezzi, in alcune realtà, tra il 15 ed il 20%. Una percentuale che va ben oltre il livello di inflazione generale registrato da ISTAT, che nel 2022 a Modena si è attestato all’8,3%. Inoltre il Servizio Statistico del Comune di Modena ha definito in un prudentissimo 9,4% l’incremento dei prezzi, nel corso del 2022, nei pubblici esercizi (bar e ristoranti) di Modena".

"Che Modena faccia registrare prezzi alle stelle nei bar è cosa notoria - è l'amara constatazione di Federconsumatori -; da noi si sono superati i prezzi applicati in città ad economia turistica, dove certamente i costi degli affitti, dell’energia e degli alimenti non sono minori di quelli modenesi. Siamo in una provincia dove, con rare eccezioni, non è certo sui prezzi che si esercita la concorrenza in questo settore. Stupisce poi l’uniformità dei prezzi tra centro e periferie, tra aree turistiche e bar di piccoli centri. Sono ancora tanti, in questo momento, i bar della nostra provincia che hanno contenuto gli aumenti, ma che nei prossimi giorni potrebbero essere tentati di adeguare i propri listini". A loro Federconsumatori chiede di fermarsi e di riflettere sugli effetti che avranno questi ulteriori aumenti sulla clientela, a partire da quella a minor reddito.