Comal festeggia i quarant'anni a palazzo Pio. Un riuscito esempio di ricambio generazionale

Per festeggiare i quarant'anni dell'azienda produttrice di salumi di altissima qualità fondata nel 1982 dai genitori, i figli Federico Gialdi e Filippo Barbolini (da destra, nella foto) hanno scelto il palcoscenico più prestigioso della città: il Palazzo dei Pio. E' qui, nel cuore monumentale di Carpi che la nuova generazione alla guida della Comal con stabilimento a Novi, ma solide radici carpigiane, creata da Sandro Gialdi e Claudio Barbolini, giro d'affari prima del Covid sui 50 milioni di euro, ha deciso di riunire nel tardo pomeriggio e nella serata di mercoledì 29 giugno tutta la propria comunità. Si tratta dei clienti, delle maestranze, della rete vendita, degli addetti ai laboratori di analisi, dei consulenti, coinvolti insieme alle autorità cittadine in un evento che, spiega Federico Gialdi, 31 anni, laurea in Economia e subito al lavoro in azienda, «...vuole essere un atto di condivisione con tutte le persone che hanno contribuito a raggiungere quel traguardo. Quarant'anni in un contesto come quello attuale rappresentando qualche cosa di importante», sottolinea, alludendo alle difficoltà rappresentate prima dalla pandemia, che ha colpito duramente il settore HoReCa (hotel, ristorazione e catering) approdo fondamentale della produzione Comal, e ora dalle ricadute indirette della guerra nell'Est Europa, con i maggiori costi energetici e dei materiali di confezionamento dei prodotti.

 

Il programma prevede, oltre all'aperitivo, alla cena di gala, con taglio della torta e serata con dj set, anche una visita al Palazzo che, proprio grazie a Comal, molti degli invitati provenienti da tutta Italia avranno l'opportunità di vedere per la prima volta. Subentrati ai fondatori nel 2011, Federico Gialdi e Filippo Barbolini – 36 anni, anche lui laureato in Economia e alle spalle un'esperienza di lavoro a Londra – rappresentano un esempio di riuscito ricambio generazionale, l'apporto di uno spirito imprenditoriale innovativo, innestato nel solco di una solida tradizione. Proprio com'è nello stile di un'impresa che ripropone alcuni classici della gastronomia, sviluppandoli in una sessantina di prodotti tra prosciutti cotti, mortadelle, arrosti di pollo e tacchino, porchette e altri prodotti da affettamento che escono dal modernissimo stabilimento di 25 mila metri quadrati, 11 mila dei quali di area produttiva in ambiente refrigerato, inaugurato nel 2018, dopo sei anni di esilio a Salara di Rovigo a causa del sisma.