Comitato Aimag per il Territorio: la sentenza del Tar non mette al riparo dalla fine degli affidamenti. Evitabile solo con ripresa di dialogo fra i Comuni

Con un comunicato diramato alle redazioni sull'esito della recente sentenza del Tar che ha respinto il ricorso presentato dai Comuni soci Aimag dell'Area Nord e del mantovano contro quelli delle Terre d'Argine più Bastiglia e Bomporto, torna a farsi sentire il Comitato Aimag per il Territorio. Il Comitato sostiene che sono fuori luogo i toni trionfalistici del Sindaco di Carpi circa la sentenza che ha confermato l'attuale governance di Aimag uscita dall'assemblea del 29 giugno 2023, perché, si legge nella nota, essa "sancisce di fatto la perdita del controllo dei soci pubblici su Aimag”. Il che produrrà l'effetto che Aimag non potrà più ricevere da Atersir l'affidamento diretto dei servizi idrici e di raccolta rifiuti, aprendolo invece a un mercato che, sostiene il Comitato, “ben difficilmente potrà proporre servizi al livello di qualità e costo sperimentati nel tempo dall'utenza”. segue

 

Perché non esiste più il controllo pubblico su Aimag? La spiegazione del Comitato è che le scelte operate nel corso di quella assemblea espongono "nei fatti l'Azienda all'influenza dominante di Hera che diventa determinante per l'approvazione di qualsiasi deliberazione, non esistendo più la garanzia di un patto di sindacato tale da assicurare il controllo d parte dei soci pubblici”. Il che, si sottolinea, appare ancora più evidente dalla elezione di un CdA nominato solo grazie ai voti di Hera, con un consigliere della stessa Hera, mentre un dirigente apicale sempre targato Hera è stato nominato nel CdA in una controllata, la Sinergas, che è concorrente di Hera sul mercato del gas. Resta infine il sospetto che la sostituzione del Direttore generale, come era previsto nel Patto ponte, possa essere designato da Hera, o quanto meno sia da essa gradito.

 

“La perdita immotivata del controllo societario e quella di identità e di valore del marchio di Aimag che si sta profilando aprono alla prospettiva di un consistente danno patrimoniale per i Comuni a vantaggio di un privato, che si muove nella scia della ricerca del profitto massimo possibile per assicurare una remunerazione ai suoi portatori di capitale”, sottolinea ancora il Comitato. Tutto questo, si legge poco dopo, può essere evitato nel caso in cui, magari cogliendo l'occasione della prossina tornata elettorale, si riuscisse a ricostruire, dopo la frantumazione di fiducia che si è verificata in questi mesi, un patto di sindacato in grado di superare le divergenze verificatesi su autonomia aziendale, controllo pubblico e ruolo del socio Hera. La nota conclude che proprio su questo il Comitato chiederà incontri pubblici con le forze politiche e i candidati sindaci che si fronteggeranno alle prossime elezioni amministrative.