Gater Expo chiude oggi: le impressioni

Usa un'espressione pratese, Andrea Betti, (nella foto) peraltro emilianissimo rappresentante di tessuti, per definire l'atmosfera del Gater Expo edizione Autunno Inverno 2023/24 che si chiude oggi alla Corte di Villa Spalletti di San Donnino di Liguria (Casalgrande, Reggio Emilia): «Orecchi a ciondoloni – dice – che poi sarebbe come dire la coda tra le zampe. Sì, le rappresentanze sono state una trentina, come nell'ultima edizione e i visitatori ci sono. Ma è un momento un po' così, vuoi per l'andamento del mercato e per i tempi non certo favorevoli».

Gater Expo, per i non addetti ai lavori, è la rassegna che dal 1995 viene promossa ogni anno, nelle due edizioni stagionali, dall'associzione degli agenti tessili emiliano-romagnoli che rappresentano filati, tessuti e accessori. Muovendosi sul terreno delle materie prime e delle applicazioni, vale a dire la sostanza e il dettaglio – o il principio e la fine – dei capi di abbigliamento, è sempre stata considerata una buona cartina di tornasole per valutare l'andamento del settore. E Betti, al riguardo, esprime le proprie valutazioni: «C'è intanto un problema di mercato – sottolinea –: l'Europa si è ristretta, chi lavorava con la Russia ha perso il 30 o 40 per cento di fatturato ed è una quota che si fa sentire, specie per chi non abbia le spalle robuste. Aggiunga un rallentamento generale dei consumi e il quadro è delineato. Poi ci sono i costi maggiorati, il che vale per tutti, e il dato che dalla Cina non arriva più nulla: conclusione, le tessiture si ritrovano nella condizione di dover aumentare i prezzi di un 30 per cento. La cosa paradossale – aggiunge – è che incrementano vendite e fatturato i brand che servono nicchie piccole, ma che aprono linee più costose e di qualità alta, piuttosto che i produttori che si muovono sulla fascia media e cercano in ogni modo di far leva sul prezzo». In altri termini parrebbe essere proprio l'ambito del fast fashion, approdo classico del pronto moda made in Carpi, a subire le conseguenze maggiori di un rallentamento del mercato che rende ormai un ricordo le otto uscite all'anno basate su ampie scorte di tessuto, mentre costringe a un semi programmato che richiede un allungamento dei tempi per tener dietro alle consegne.