I dati sui contraccolpi del Covid diffusi dalla Camera nazionale della Moda

I numeri della moda: disastrosi

Un calo di fatturato del 78 per cento ad aprile e del 42 per cento a marzo. Sono i numeri (decisamente allarmanti) diffusi dalla Camera Nazionale della Moda Italiana e basati su elaborazioni di dati Istat, relativi al colpo inferto dalla crisi del Covid-19 all’industria italiana della moda. Nei primi quattro mesi dell’anno secondo il rapporto “Fashion Economic Trends” complessivamente la media del calo di fatturato del settore (che comprende tessile, abbigliamento, pelletteria, calzature) si è attestata sul 28 per cento. Situazione grave anche per l’export. Le esportazioni della moda italiana nel primo trimestre hanno rispecchiato la diminuzione generale del commercio. Nel primo trimestre la contrazione è stata più marcata verso la Cina (meno 27,5 per cento) e Hong Kong (meno 29,3 per cento), i primi Paesi a essere toccati dalla crisi, ma da marzo il segno negativo è arrivato nel corso del trimestre a quasi tutte le nazioni, con un rilevante meno 10 per cento per la Svizzera, meno 10,1 per cento per il Giappone e meno 8,4 per cento per gli Usa (ma anche un più 10,7 per cento di una Corea del Sud in controtendenza).

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