Resa nota oggi la periodica indagine dell'associazione modenese dei consumatori sui prezzi della grande distribuzione

I supermercati dell'Unione Terre d'Argine? Sono tanti e forse troppi (per i carpigiani) ma sono i più convenienti (per Federconsumatori)

Federconsumatori Modena ha reso noto oggi il suo periodico report sui prezzi praticatati da supermercati, ipermercati e discount di Modena e provincia e, anche quest'anno, le sorprese non sono mancate. Basandosi su un campione di 279 prodotti di consumo quotidiano (prevalentemente alimentari, prodotti per la pulizia della casa e per l'igiene personale), gli esperti di Federconsumatori (Giuseppe Sandro Dima e Pamela Bussetti) hanno compilato una graduatoria dei più "risparmiosi" supermercati della Provincia (54 le strutture considerate) e, sulla base dei dati riscontrati per i prezzi praticati, hanno svolto anche interessanti considerazioni sull'andamento del costo della vita nella nostra provincia. "Ne risulta - ha spiegato Marzio Govoni, presidente di Federconsumatori Modena (nella foto) - che nella nostra provincia l'inflazione ha inciso maggiormente sui prezzi sia rispetto alla media regionale, sia rispetto a quella nazionale che a sua volta è inferiore a quella regionale". 

Sempre secondo i rilevatori di Federconsumatori, a Modena e provincia si è allargata la forbice tra il valore complessivo delle merci vendute e il volume delle stesse: "In poche parole - ha sintetizzato Dima illustrando il dato -: dal gennaio 2021 al maggio 2024 (arco temporale della rilevazione), le famiglie hanno speso di più ma hanno acquistato di meno". Per tornare alla "classifica", punto vendita maggiormente conveniente in tutta la provincia è risultato quest'anno l'Iperfamila di Fiorano (con un differenziale del 20 per cento circa rispetto al peggiore punto vendita rilevato, quello di Bomporto), la catena della grande distrubuzione con le migliori performance è stata dichiarata quella Coop con un discreto recupero rispetto a Conad, Despar, Esselunga e alle altre catene, mentre l'area che ha registrato migliori prezzi rispetto al resto della provincia è risultata quella dell'Unione Terre d'Argine, con largo margine rispetto all'Area Nord (Mirandola) e al Frignano. "Frutto - ha commentato Govoni - di un ampio rinnovamento delle strutture di vendita e della concorrenza instaurata tra di queste".

Altro dato rilevante: l'aumento del giro d'affari - sul totale delle vendite - dei discount che offrono prodotti di primo prezzo con prezzi inferiori ad altre tipologie distributive in cui si privilegiano prodotti a marchio proprio o prodotti delle grandi marche. Qui, ancora una volta, è Carpi con la struttura Lidl a battere la concorrenza. "Un consiglio, con cui concludiamo la nostra inchiesta - chiosa Govoni -: sui prezzi e sull'andamento dell'inflazione, che i dati da noi raccolti confermano superiore a quella dichiarata (e vicina a quella percepita dalla gente), il Governo poco ha fatto; d'altra parte i problemi del commercio (esclusi quelli dei commercio in centro storico) sono spariti del dibattito pubblico anche delle amministrazioni locali. Riteniamo che occorra riparlarne. Prossimamente pubblicheremo anche i dati sulla "qualità" dei punti vendita modenesi. Sarà una indagine che non passerà inosservata".