Immersione nella natura selvaggia per Pitti Filati autunno inverno 2023-24

Si è chiusa l'1 luglio scorso l'edizione di Pitti Immagine Filati dedicata alle tendenze autunno/inverno 2023-24. Spiega la consulente aziendale per l'area moda e tessile Emanuela Contini che l'ha visitata: «Pitti Filati è tornata a Fortezza da Basso, con proposte moda e sviluppo di capi e idee nell’area tendenze veramente molto belle. In generale – aggiunge – tanti filati fantasia, intrecci, jacquard e lavorazioni tridimensionali. Molta ricerca nelle stampe e nelle decorazioni, quasi volessimo esorcizzare con la moda il periodo storico colmo di preoccupazioni. Parlando con alcune persone in fiera, ho avuto dei riscontri molto positivi sull’affluenza e sull’interesse verso la filiera e le aziende italiane. Tanti gli stranieri, sicuramente anche perché si deve progettare l’Autunno Inverno e la maglieria sarà una grande e importante protagonista delle prossime collezioni».

Di particolare interesse si è rivelato lo Spazio Ricerca, curato come sempre da Angelo Figus e Nicola Miller e nel quale, raccolte sotto il titolo Intothewild, sono state illustrate le tendenza della prossima stagione, proposte in una ambientazione totalmente green dove piante, grandi foglie e fiori si confondevano e fondevano con le proposte di punti e filati a evocare una natura quasi primordiale, invadente per le forme, che ci ricorda che viviamo in un’epoca selvaggia: dorata, ma selvaggia, dotata di tutti i confort, ma selvaggia. Ma anche epoca romantica, visto che il selvaggio era un mito buono, il mito dell’uomo e del suo essere buono per indole, per natura. In totale armonia con la natura. Il mood Intothewild  è stato sviluppato in tre temi – Basic instinct, Victor Vittoria, Cannibal –­ spiegati come segue.

 

Basic instinct è il tema della decrescita, che immaginiamo come un percorso all’indietro nella linea temporale dell’evoluzione umana. Ridurre. Riutilizzare. Come un urlo primordiale. Un mantra. Facciamo un passo indietro e poi un altro ancora fino a cinquemila anni fa, fino all’età della pietra, nella speranza che questo basti a riportare l’equilibrio per salvare il pianeta. Sperando che basti per riportarci alla sorpresa della scoperta senza sovrastrutture di nessun genere, a ricostruire gli strumenti per il nostro futuro. Un futuro primitivo. Purezza e semplicità primitive. Pensare i capi di maglieria per la funzionalità, per la longevità e per la recuperabilità. Il tema valorizza il riutilizzo, le riparazioni, ricami e punti di copertura mix di colori e filati, un riuso creativo. Materiali naturali, lavorazioni grossolane, aspetti mossi, superfici sgranate. Intrecci, fantasie, jacquard e disegnature semplici, grafismi, puntinati, micro-geometrici. Sfumati, melange marmorizzati, tweed. I  colori sono quelli dei minerali e dei vegetali fossilizzati. Ampia la gamma dei terrosi fino ai marroni rossi scuri.

Victor Vittoria mette l'accento sulla fluidità di genere. Ruba il titolo al celebre film degli anni Ottanta dove niente è come sembra. La ricerca della fluidità si conferma un tema fortissimo nella moda, nell’arte e nella cultura che raccoglie l’impulso dall’economia e dalla politica. Questo tema enfatizza in maniera sublime ed elegante l’azzeramento dell’identità di genere fino al capovolgimento dei ruoli. Fino all’equivoco. Questo tema è rappresentato in chiave storica e il corsetto, punto focale, viene esplorato come oggetto architettonico e di creatività senza limiti di genere. Immaginare capi dalle doppie interpretazioni, essenziali e ricchi, maschili e femminili, che cambiano uso ed immagine se coordinati e abbinati in modo non convenzionale. Un gioco creativo tra forme, colori, punti e filati. Le fantasie ricordano arredi sontuosi, senza trascurare i classici scozzesi e i principe di Galles. Macro-geometrie, cachemire tono su tono, leggeri inserti metallici, jacquard decorativi, spinati. Materiali e fibre ricchi e decorativi. Nulla è basico o minimale. La cartella colori si ispira ai paesaggi inglesi, mixando i rossi aranciati, i verdi e i gialli chiari.    

Cannibal: la natura è selvaggia per definizione. Per natura selvaggia si intende un luogo non intaccato o modificato dell’uomo o che persiste nonostante il suo intervento. La natura selvaggia e incontaminata ci regala lo spettacolo più straordinario e romantico, manifestazione della bellezza allo stato più vero e completo. Tra le tante manifestazioni di questa natura sempre più fragile, rara, da proteggere e preservare una ci interessa particolarmente: le piante carnivore manifestano nel loro violento splendore la capacità primordiale di adattamento della natura stessa a qualsiasi cosa. Una pericolosa attrazione fatale. Le lavorazioni sono molto evidenti. I capi incantano con la sensualità dei trafori, con gli eccessi dei punti, con i contrasti di colori accattivanti, con fantasie, jacquard e decorazioni eccessive. Le maglie sono come grandi fiori seducenti, quasi ipnotici. I filati sono lucidi, mossi, ricchi,  le fibre sono sintetiche, artificiose, quasi fantascientifiche. I colori allegri, forti, vistosi. Dal fucsia, al viola, la giallo oro fino ai verdi pieni quasi estivi.