Mosconi al Convegno sul distretto tessile: a Carpi serve un Istituto tecnico superiore

Intervenendo nel pomeriggio di venerdì al Convegno “Il distretto del settore tessile. Analisi e prospettive”, organizzato dal Tribunale di Modena con gli Ordini dei commercialisti e degli avvocati della provincia, Franco Mosconi, docente presso il Dipartimento di Scienze economiche e aziendali dell'Università di Parma, si è riallacciato al proprio contributo –dal titolo “Il distretto di Carpi: verso un ecosistema della formazione superiore” – al lavoro collettivo “Economia e comunità a Carpi” commissionato dall'Amministrazione comunale e presentato nei primi mesi di quest'anno. Aggiungendo però quelli che ha definiti “due pezzi di carta nuovi”. Il primo è una citazione dal discorso pronunciato da Mario Draghi davanti agli imprenditori durante la sua visita alle aziende di Fiorano Modenese, la prima uscita dopo l'attenuazione della pandemia. In essa il premier alludeva alla “...voglia di sprigionare energie produttive e imprenditoriali di un territorio di eccellenze che sono la base per ricominciare, anche se voi non vi siete mai fermati”. E Mosconi ne ha tratto lo spunto per ritornare al tema dei distretti industriali allineati sulla via Emilia, gli stessi che, stando a una graduatoria della Commissione europea, hanno fatto dell'Emilia-Romagna una delle prime, fra le 240 regioni europee, in fatto di sviluppo della conoscenza e dell'innovazione, dietro solo alla regione di Helsinki e ai grandi centri del Nord Europa. Un primato nel quale, com'è tipico dei distretti, le istituzioni (Stato, Regione, Comuni), le imprese e le banche (che hanno preso a sostenere non solo la singola azienda, ma anche la sua filiera produttiva) e la comunità hanno il compito di collaborare per mettere insieme uno o più progetti condivisi. Fra essi Mosconi ha segnalato quanto già proposto per Carpi nel suo studio, basato sulla convinzione che “...senza conoscenza, sviluppo tecnologico e capitale umano non si compete”: e cioè la creazione di un Its, Istituto tecnico superiore, sul modello adottato dalla Germania dove i giovani che si iscrivono ai loro corsi dopo il diploma delle superiori sono 800 mila contro gli scarsi 20 mila in Italia. E qui Mosconi ha estratto il suo secondo pezzo di carta”: «Non siamo degli indovini: quando proposi questa soluzione per Carpi non c'era ancora il Pnrr che il Governo italiano ha spedito a Bruxelles il 30 aprile scorso e che destina 30,8 miliardi a istruzione e conoscenza». E ha auspicato che questo possa diventare un obiettivo per Carpi, come è già avvenuto per il biomedicale a Mirandola, chiamando però anche il privato a concorrervi.

 

 

Il pomeriggio si è concluso con una tavola rotonda, moderata dalla giornalista del Sole 24 Ore Ilaria Vesentini, alla quale hanno preso parte Pasquale Liccardo, presidente del Tribunale di Modena, Morena Diazzi, della Direzione generale Economia della conoscenza, del lavoro e dell'impresa della Regione Emilia-Romagna, Ermanno Ruozzi, direttore regionale Bper Emilia centro, Roberto Mariani, presidente dell'Ordine degli avvocati di Modena, l'assessore Stefania Gasparini e l'imprenditore tessile Federico Poletti.