Più analisi che progetti, più tessile che città nel Progetto Carpi che arriva questa sera in Consiglio

Viene presentato da Sindaco e Vice, questa sera, in Consiglio comunale “Il distretto di Carpi: direzione futuro”, ormai passato nella vulgata come "Progetto Carpi”. Si tratta di un corposo documento di 200 pagine, incluse un cinquantina di grafici e tabelle desunti da una ricerca di Intesa San Paolo, la cui redazione venne affidata nel giugno scorso dalla Giunta a quattro studiosi “per affrontare – dissero alla presentazione il sindaco Alberto Bellelli e la sua vice, Stefania Gasparini – l'uscita dalla crisi da quattro angolature”, passando attraverso un'ampia consultazione dei vari “mondi” cittadini di cui si dà riscontro nelle pagine del rapporto. La prospettiva economico industriale venne affidata a Franco Mosconi, professore di Economia industriale all'Università di Parma e titolare della cattedra Jean Monnet in Economia e industria europee; quella economico finanziaria a Paola Ruggiero, laureata in Economia e Commercio alla Luiss e già alla guida di diversi istituti di credito; quella sociologica a Giovanni Carrosio, docente di Sociologia dell'Ambiente all'Università di Trieste, mentre di comunicazione e immagine si è occupato Massimiliano Panarari, già docente di Comunicazione politica e Linguaggi del giornalismo presso l'Università di Modena e Reggio e di marketing e organizzazione del consenso presso diversi atenei, nonché editorialista del Gruppo Gedi. Nessuno, al momento della presentazione dei ricercatori, parlò di analisi tutta dedicata al tessile abbigliamento, forse dando per scontato che si trattasse di una scelta implicita in quel termine “distretto” che compare nel titolo. Fatto sta che al centro del lavoro dei quattro studiosi c'è proprio il settore un tempo dominante e del quale Carrosio, nel suo saggio, dice espressamente che non lo è più, visto che incide solo per il 19 per cento sugli occupati, quando trent'anni fa ne rappresentava il 58. Un secondo aspetto che salta subito agli occhi è che, alla fine, più che di un progetto si tratta di quattro saggi, ampi e documentati, certo, ma anche in parte sovrapponibili, almeno per la parte analitica, e dai quali è arduo ricavare concrete linee d'azione per il futuro, sempre che fossero queste le aspettative della Giunta. Abbiamo cercato allora di ricavarle noi attingendo soprattutto alle considerazioni finali di ciascun apporto.

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