Sanzioni alla Russia: Usa e Uk fanno ciò che vogliono nel proprio interesse

di Gian Luca Nicolini*

È di ieri la notizia che gli Usa hanno annullato le sanzioni sui fertilizzanti russi (ma sembrerebbe anche bielorussi) per poter aiutare i propri coltivatori a esportare grano e cereali in Europa – proprio com'è avvenuto per il gas – visto che la Ue rimane ferma sulle proprie decisioni. Sarà un grande problema per l'Italia, che questo import lo subirà a prezzi notevolmente diversi dal normale. Accettare supinamente le sanzioni sta diventando un mantra tra gli imprenditori esposti con la Russia o con la quale avevano e hanno un buon export o import, visto che quel paese poco o tanto forniva materie prime o semilavorati per molti settori.

Ma andiamo per ordine, visto che oggi il premier Mario Draghi ha dichiarato che le sanzioni contro la Russia stanno funzionando e nello stesso tempo l'Istat dice che siamo tornati come inflazione ai livelli del 1991. In questi giorni a Mosca c'è la fiera della ceramica (nella foto) e in precedenza dei materiali plastici e poliuretano inclusi i macchinari di produzione. A far da traino alla fiera del settore ceramico sono stati gli Usa seguiti da chi in Russia è presente con aziende proprie o in joint venture, mentre quasi tutte le aziende italiane hanno rinunciato per vari motivi, avendo però pagato gli spazi espositivi. Nel settore plastico e del poliuretano molti marchi tedeschi sono andati fuori dal mercato, lasciando aziende e un mercato aperto che potrà andare in mano alle imprese che vorranno investire a costi di quasi realizzo con impianti pronti o quasi pronti. Sul fronte medicale e farmaceutico la situazione si è abbastanza normalizzata a seguito delle ingenti scorte che i Russi hanno fatto nei primi giorni di guerra. Si stanno producendo farmaci generici e si è semplificato il modello di registrazione dei farmaci stessi per velocizzarne la produzione restando negli standard mondiali. Grosse multinazionali, a fronte di proclami dei loro uffici stampa, operano però da Usa e Regno Unito e continuano ad arrivare macchinari importanti per ospedali e cliniche. Il rublo questa mattina ha toccato una quota quasi antecedente la guerra e molti operatori, a differenza dei proclami europei, pensano che si arriverà a un compromesso sul pagamento del gas (e probabilmente di altri prodotti esportati dalla Russia) tra rublo, euro e dollari.

 

 

Sempre nei giorni scorsi è stato approvato il decreto sulla legalizzazione in Russia delle importazioni parallele da parte di aziende russe che quindi, potranno aggirare le sanzioni su molti prodotti attraverso paesi "amici" o neutri, con un grande sollievo soprattutto per le aziende europee, mentre come sempre gli Usa e il Regno Unito fanno ciò che vogliono nel loro interesse, decidendo che cosa va bene e che cosa non conviene.
Ci sono ritardi sugli arrivi dei trasporti in Russia e si sta pensando ad una rotta alternativa che bypassi la Polonia, dove i camion possono stare fermi giorni per problemi "burocratici" prima di entrare in Russia. Infine tre fatti interessanti: stanno controllando in Italia chiunque abbia rapporti di lavoro con la Russia e con depositi superiori a centomila euro, si tratti di Italiani, Russi o con doppio passaporto e molte banche italiane stanno bloccando per giorni, o rispedendoli al mittente, pagamenti regolari di forniture di merci non sanzionate, nonché di stipendi di dipendenti italiani di stanza in Russia oltre a residenti in Russia che inviano soldi alle loro famiglie. L'Aeroflot ha deciso di sospendere l'attività, mandando in cassa integrazione i propri dipendenti di stanza in Italia, Roma Milano e Venezia, non per mancanza di fondi ma per il congelamento dei loro conti in Italia, mentre la cassa integrazione per i dipendenti italiani della compagnia aerea russa non è stata concessa.

*operatore carpigiano dell'import export, da anni residente a Mosca, da poco rientrato in Italia