SEA acquista Fil Life e si porta a casa un pezzo di filiera. Carretti: effetto del ritorno delle produzioni

A fronte degli sconvolgimenti degli ultimi anni, che hanno avuto come conseguenza il fenomeno del reshoring nel mondo della moda e l’acquisizione di porzioni di filiera da parte delle grandi griffe, la carpigiana SEA Srl, specializzata in maglieria e titolare dal 2004 del brand di maglie alto di gamma Bellwood (foto Edoardo Meliadò) si prepara da affrontare le sfide acquisendo la filatura pistoiese Fil Life, che produce filati cardati di alta qualità. Ne dà notizia la piattaforma Fashion Network, che prosegue, riportando una dichiarazione di Giorgio Carretti, presdeinte SEA: “A causa delle numerose incertezze, le aziende stanno richiamando la produzione dalla Cina e dal Nord Africa; prevediamo ci sarà dunque un problema di reindustrializzazione in Europa e in particolare in Italia. Acquisendo Fil Life, ci siamo portati in casa una vera e propria cultura del filato: sappiamo dove andare a prendere la materia prima migliore e quando è il momento più opportuno per acquistarla, in base alle oscillazioni di prezzo”.

 

SEA, continua il servizio su Fashion Network, si propone dunque ai grandi nomi del fashion come partner produttivo a 360 gradi della maglieria luxury, a partire dalla costruzione del filato fino al prodotto finito. “Lavoriamo con otto grandi gruppi, per i quali stiamo già realizzando le collezioni. Facciamo in modo che il filato abbia il miglior rapporto qualità/prezzo e, disponendo di tutta la filiera, sfruttiamo le economie di scala per offrire qualità e ottimizzazione dei costi”, prosegue l’imprenditore. “Dopo aver consolidato il business delle private label, il nostro obiettivo entro tre anni è di aprire una struttura produttiva per i tessuti a Carpi e una per la confezione, probabilmente nel centro-sud Italia”. Un business che l’azienda intende far diventare preponderante rispetto a quello di Bellwood, che oggi rappresenta circa il 50 per cento del fatturato totale, destinato a scendere al 20/30 per cento. Oggi il marchio, che realizza circa l’80 per cento del proprio giro d’affari in Italia, seguita da Benelux e dal sud della Francia, dispone di un monomarca a Verona e con la PE 2023 raggiungerà circa 250 multimarca. SEA, che aveva chiuso il 2019 a 11,5 milioni di euro di fatturato, con un incremento del 50 per cento sull’anno precedente, ha registrato una flessione nel 2021, ma conta di tornare ai livelli pre-Covid quest’anno.