La Casa della cultura solierese è di proprietà della Fondazione Cr Carpi ma è gestita dalla Fondazione Campori

E' polemica a Soliera per i 600 mila euro destinati alla ristrutturazione di Habitat

E' arrivata in Consiglio comunale a Soliera la questione dei 600 mila euro che la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi dovrà sborsare per una serie di ristrutturazioni da compiere all'interno della Casa della cultura Habitat di Soliera, inaugurata solo sei anni orsono in via Berlinguer con una spesa di 2,6 milioni di euro. La struttura, gestita in convenzione ventennale dalla Fondazione Campori di Soliera (braccio operativo del Comune di Soliera per le iniziative di carattere culturale), necessita infatti di diversi interventi interni ed esterni di notevole rilevanza. La questione è stata dibattuta - con qualche accenno polemico - in Consiglio comunale a Soliera dopo la presentazione da parte della Lega Salvini di una interrogazione in proposito.

 

"Ci chiediamo - ha sostenuto in sostanza il consigliere della Lega Salvini Premier, Paolo Vincenzi interrogando la Giunta - come sia possibile che a soli sei anni dalla sua inaugurazione, Habitat abbia bisogno di interventi così costosi, e chi li dovrà sostenere". "Si tratta di lavori di adeguamento acustico, di efficientamente energetico, di adeguamento degli spazi interni del bar e di predisposizione di spazi esterni per lo stesso, nonchè della sostituzione del rivestimento esterno in legno della struttura", gli ha replicato il sindaco Roberto Solomita, il quale ha anche precisato che i costi dovranno essere sostenuti dalla proprietà della struttura e cioè dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi. "La Fondazione pagherà questa ritruttrazione? Come è gestita questa struttura?", - ha chiesto nella sua replica il consigliere Vincenzi. "Chiedetelo al vostro amico presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi che difendete pubblicamente sulla stampa. L'edificio è suo", è stata la risposta piuttosto piccata del Sindaco di Soliera.