'Il linguaggio delle immagini' in mostra a castello Campori

Dal 7 ottobre torna la grande fotografia italiana a Soliera

La fotografia italiana tra gli anni ’80 e ’90 torna in mostra a Soliera con una grande mostra intitolata “Il linguaggio delle immagini” che sarà proposta in Castello Campori da sabato 7 ottobre 2023 fino al 7 gennaio 2024.. Da Luigi Ghirri a Franco Vaccari, da Olivo Barbieri a Gabriele Basilico, ad Alessandra Spranzi: sono questi solo alcuni degli artisti le cui opere fotografiche verranno proposte nella mostra che spazierà sulla produzione artistico-fotografica degli ultimi due decenni del secolo scorso, in un periodo storico fertile e articolato, carico di trasformazioni tecnologiche e formali.

La mostra, aperta gratuitamente al pubblico, sarà allestita presso il castello Campori, simbolo di Soliera, che ora è diventata il Castello dell’Arte, una sede espositiva dedicata ai linguaggi artistici contemporanei, che ha ospitato mostre con artisti di primo piano nel panorama dell’arte italiana e internazionale (come “Intra moenia. Collezioni Cattelani” inaugurata nel 2018, la mostra personale “Arnaldo Pomodoro. {sur}face” nel 2020, "Mauro Staccioli. [re]action" nel 2021 e la mostra fotografica: “Giochi di verità” con opere di autrici italiane provenienti dalla Collezione Donata Pizzi nel 2022). Il Castello dell’Arte ha arricchito anche il centro storico di Soliera con importanti installazioni, tra cui l’Obelisco per Cleopatra, imponente opera monumentale alta 14 metri progettata da Pomodoro che svetta all’ingresso e il grande arco triangolare Portale di Mauro Staccioli, attualmente installato in via Nenni.

“Questo progetto di mostra esplora “Il linguaggio delle immagini” con riferimento a un arco temporale preciso – spiega la curatrice Marcella Manni – e si pone l’obiettivo, certo non esaustivo quanto di prelievo, quasi di ‘carotaggio’, di raccogliere, presentare e mettere a confronto opere e autori che in quegli anni hanno affrontato con la loro ricerca, le sfide dell’avanzamento tecnologico e allo stesso tempo affinato e precisato un proprio linguaggio, estetico e formale”.

(Nelle foto: due scatti di Olivo Barbieri e uno di Piero Gemelli)