L'esibizione si è tenuta, causa maltempo, in un Teatro Comunale gremito in ogni ordine di posti

Toquinho e Camilla Faustino hanno chiuso alla grande CarpInJazz

"Questa sera ho la forte emozione di ospitare e di ascoltare un mito, mio e di tutti voi, una leggenda vivente": con queste parole, il maestro Carlo Guaitoli, la scorsa serata ha salutato ed accolto il pubblico che ha letteralmente gremito il Teatro Comunale di Carpi per assistere al concerto di “Toquinho & Camilla Faustino”, ultimo evento di "CarpInJazz" che avrebbe dovuto tenersi in Piazza Martiri. Ma le condizioni meteorologiche non lo hanno permesso e tutto si è così svolto nel salotto buono della città. E, molto semplicemente, da solo con la sua chitarra in mano ed il suo sorriso dolce sotto uno sguardo malizioso, Toquinho si è presentato sul palco accolto dal calore del pubblico che lo acclamava già da alcuni minuti. Poi, pizzicando le corde della chitarra e parlando in un italiano quasi perfetto, ha iniziato un lungo viaggio di ricordi e di poesia nella musica brasiliana, rivivendo tanti momenti artistici vissuti con l’amico e collaboratore Vinicius De Moraes oltre a Baden Powell de Aquino, Carlos Lyra, Chico Buarque e a tanti altri tra cui la cantante italiana, Ornella Vanoni con la quale ha inciso “La voglia e la pazzia, l’incoscienza e l’allegria”.

 

Ad accompagnarlo nelle esibizioni sono quindi saliti sul palco Mauricio Zottarelli alla batteria, Itaiguara Mariano Brandao alla chitarra e, ad incorniciare tanta bella musica quasi fosse un altro strumento, l’armoniosa e bellissima voce di Camilla Faustino.Tra tanta buona musica, non sono mancati momenti divertenti come quando il musicista si è rifilato le unghie della mano destra, quella con cui fa vibrare le corde della sua chitarra, con l’apposita limetta, ma tutto sempre con discrezione ed armonia. E, con tutto ciò, Toquinho (alias “Toco”) ha così reso la serata un incontro tra il pubblico e la storia musicale del Brasile interpretando appieno la filosofia dell’amico Vinicius De Morais “La vita, amico, è l’arte dell’incontro”.