In visita agli stand a ModenaFiere per raccogliere i pareri delle aziende. Con un concetto ricorrente

Moda Makers, gli espositori: l'importante era farla e ripartire

A Carpi o a Modena non importa. L’importante è che la fiera, l’unica a livello europeo dedicata alla moda programmata, si faccia. È questo, in estrema sintesi, il pensiero comune degli espositori di Moda Makers, il salone della moda femminile che, dopo tre edizioni esclusivamente digitali, è tornato in presenza e si è trasferito da Carpi (e dal capannone del Carpi Fashion System Center di via dell’Agricoltura) ai padiglioni di ModenaFiere dal 9 all’11 novembre. (prosegue)

Una nuova sede la cui disponibilità è frutto del protocollo d‘intesa firmato qualche mese fa dai promotori di Carpi Fashion System (di cui fanno parte Cna, Lapam-Confartigianato, Confindustria Emilia) e da Camera di Commercio di Modena, cui è stato ceduto il marchio Moda Makers, e che a sua volta ha indicato ModenaFiere quale soggetto organizzatore dell’evento insieme a Fondazione Demo-center-SIPE, ForModena e Comune di Carpi, con il determinante contributo di Fondazione CR Carpi. Alla maggior parte dei 14 espositori del distretto tessile locale (12 di Carpi, uno di Cavezzo e uno di Rio Saliceto) su un totale di 34 (numero quasi dimezzato rispetto all’ultima edizione pre-pandemia del novembre 2019) dicevamo, non interessano le polemiche sul fatto che Carpi sia stata “espropriata” della manifestazione, nata sei anni fa proprio grazie all’intraprendenza di un gruppo di imprenditori del territorio supportati dalle associazioni di categoria o che spostandola su Modena non venga più valorizzata Carpi come distretto. Dal loro punto di vista è fondamentale poter ritornare a presentare le collezioni (in questo caso, l’autunno-inverno 2022-23) dal vivo, dopo lo stop forzato e le enormi difficoltà che l’emergenza sanitaria ha causato (e continua a causare) a tutto il settore moda. Abbiamo visitato il salone nel suo ultimo giorno di svolgimento, giovedì 11 novembre e, nonostante il padiglione dedicato a Moda Makers non fosse certamente preso d’assalto dai visitatori, nell’aria si respirava un’atmosfera di prudente ottimismo tra le aziende di Carpi e, soprattutto, si percepiva la voglia di ricominciare e di buttarsi alle spalle un periodo tremendo.

«La nuova location è perfetta: ampia, comoda, con gli stand distanziati e il ricircolo d’aria – commenta Daniela Usai, titolare di Io&Te Maglierie –. Certo, ci aspettavamo un’affluenza maggiore, ma del resto il momento è quello che è, purtroppo prevale l’incertezza e i compratori sono cauti. Siamo comunque soddisfatti, i nostri clienti da Portogallo, Spagna, Olanda, Belgio e Inghilterra sono passati tutti e anche qualcuno di nuovo».

I buyer europei, visitatori conso-lidati di Moda Makers, hanno quindi risposto all’appello, mentre sono mancati gli asiatici, i compratori di riferimento del salone. «Qualcuno si è fatto vivo, anche tramite gli agenti, ma purtroppo attualmente sono ancora molte le restrizioni relative ai viaggi internazionali – spiega Fabrizio Stermieri, titolare insieme al fratello Daniele, di Paola Davoli –. Gli asiatici, per esempio, sono obbligati a due settimane di quarantena al rientro e quindi la maggior parte di loro non è riuscita a venire. L’affluenza dei clienti europei tuttavia è stata in linea con le aspettative. Ci spiace che alcuni espositori delle precedenti edizioni non abbiano voluto partecipare, ma contiamo che a maggio, con migliori prospettive e più tempo per prepararsi, possano tornare».

Secondo Tamara Gualandi, titolare di Donne da Sogno, il trasferimento a Modena rappresenta sicuramente un’opportunità, nonostante il dispiacere di aver “lasciato” Carpi. «L’organizzazione diretta di ModenaFiere consentirà di accedere al circuito fieristico internazionale, facendo rientrare Moda Makers tra le manifestazioni ufficiali del cartellone di appuntamenti annuali a livello mondiale – spiega l’imprenditrice –. È un bel salto in avanti. E poi l’importante è riuscire a valorizzare, tramite i nostri prodotti, tutta la filiera del distretto carpigiano: non dimentichiamoci che gran parte del nostro patrimonio di competenze e innovazione arrivano dalla subfornitura». (prosegue)

Per Irio Amadei, titolare di Eleonora Amadei, il rammarico che Moda Makers non sia più a Carpi, c’è. «Da carpigiano, mi dispiace che il distretto abbia perso la sua rassegna di moda, anche se sono consapevole che con questa nuova formula ci guadagnerà in visibilità, soprattutto a livello internazionale».

Più o meno sulla stessa lunghezza d’onda i titolari di Tabula Rasa. «L’organizzazione è impeccabile e l’evento ha fatto certamente un salto di qualità in un contesto da vera fiera – fanno sapere –. Certo, i visitatori adesso “gravitano” su hotel e ristoranti di Modena ed è un peccato perché in questo modo i benefici sull’indotto di Carpi vengono a mancare».

«Ai clienti consolidati piaceva di più venire a Carpi – rivela Gisella Meschiari, titolare di Gil –, avevano un legame con la città, la sua piazza, la consideravano più “accogliente” di Modena, ma per noi espositori in effetti non cambia niente, anzi, ci abbiamo sicuramente guadagnato in efficienza organizzativa, comodità, ampiezza degli spazi. Sono soddisfatta, abbiamo lavorato abbastanza bene, nonostante l’assenza dei compratori orientali. È stato bello poter reincontrare i clienti dal vivo e anche loro avevano voglia di “toccare con mano” i capi di abbigliamento».

Contente della nuova sede anche le gemelle Raffaella e Francesca Spaggiari, titolari di Settimocielo by Victoria. «Questa è una fiera vera, niente da dire – commentano –. Peccato che diversi espositori, soprattutto carpigiani, non abbiano voluto partecipare. E che i compratori siano in numero ridotto. Del resto la situazione è ancora incerta e la gente ha paura di viaggiare».

Dopo la conclusione è stata attivata anche la vetrina virtuale Moda Makers Digital con i capi delle aziende espositrici, la cui piattaforma online è gestita dal Consorzio Expo Modena. La prossima edizione in presenza è già stata programmata: si terrà, sempre a ModenaFiere, dal 10 al 12 maggio 2022. A pieno regime, si augurano gli organizzatori. Pandemia permettendo.