Presentato il libro fotografico sulla cella in cui venivano rinchiusi in Cattedrale i religiosi ribelli

'La prigione dei preti', opera corale e documentata

Un locale angusto ed umido, arieggiato da una sola finestrella sotto il soffitto, con vista ristretta sui tetti della Cattedrale e dell'Episcopio: è questa la "prigione dei preti" che Andrea Beltrami e Mauro Giubertoni, archiviisti della Diocesi di Carpi, hanno documentato per il più vasto pubblico grazie alla collaborazione fattiva e a volte anche indispensabile di tre fotografi "dilettanti" carpigiani: Mario Mazzurana, Rita D'Ambrosio e Marino Luppi, uno spazio segreto ritagliato nelle pieghe di quell'edificio monumentale che è il Duomo di Carpi: la prigione in cui venivano rinchiusi i sacerdoti e gli ecclesiastici che si rendevano colpevoli di qualcosa di più di un semplice peccato. 

"C'era chi portava abitualmente (anche in chiesa) una pistola sotto la tonaca, chi si era reso inviso all'arciprete della Cattedrale per motivi personali - ha riferito Andrea Beltrami alla presentazione del volume fotografico edito da Arbor Carpensis per conto della Diocesi di Carpi e con il contribuito della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi -, di altri nulla sappiamo perché le carte d'archivio non hanno conservato nulla di questa prigione. Però sulle pareti della stretta cella si sono conservati graffiti, nomi, disegni e date che abbiamo voluto documentare in questo volume prima che il tempo e le intemperie li cancellino del tutto". Una operazione condotta grazie ai tre fotografi dello staff editoriale che, posizionando le luce in determinati modi, sono riusciti a far riemergere dall'intornaco e dalla polvere dettagli che ormai a occhio nudo sono diventati invisibili.

Della cella, prigione dei preti, già si conosceva l'esistenza: ne diede breve notizia Alfonso Garuti nel volume, edito nel 1993, "Un tempio degno di Roma", che illustrava le emergenze storico-artistiche della Cattedrale; ne scrisse, nel 1999, proprio su Voce, Gianfranco Guaitoli, altro appassionato di storia locale. Ma "La prigione dei preti", propone immagini del tutto inedite di quanto gli ecclesiastici "in punizione" lasciarono scritto sulle pareti della prigione in cui furono rinchiusi per periodi più o meno lunghi. Dalle ricerche storiche effettuate, poi, si sono potuti riscontrare anche alcuni nomi e le rispettive vicende: quello del sacerdote Giorgio Fanti, nel 1739, e quello di don Giovanni Antonio Fornasari, a metà del '600. Infine, nel libro, una curiosità: la tomba di don Nicola Grillenzoni, che giace dal 1838 sotto i tetti del Duomo e "guarda" piazza Martiri dalla torretta campanaria di sinistra della Cattedrale, costruita a sue spese alcuni anni prima con il preciso vincolo di consentire al sacerdote di esservi ivi sepolto. 

(Nella foto: da sinistra Mauro Giubertoni, i fotografi Marino Luppi, Mario Mazzurana (con il libro), Rita D'Ambrosio e Andrea Beltrami)