Il commento di Gloria Trevisani, presidente di Cna Federmoda Modena e titolare della Crea-Sì di Carpi

Tessile-abbigliamento, è allarme per i rincari delle materie prime

Il prezzo delle materie prime della filiera tessile e abbigliamento sta crescendo in maniera esponenziale (leggi qui). I rincari impattano innanzitutto sul “monte della filiera” che in questi anni sta affrontando le maggiori difficoltà tra blocchi e aumenti che riguardano tutte le materie prime, le sostanze chimiche e anche i servizi di logistica.

 

Nel mese di agosto l’indice sintetico Sistema Moda Italia ha presentato una crescita del 35,2 per cento in euro rispetto allo stesso mese del 2020. Sul alcuni materiali l’aumento è stata addirittura superiore. E’ il caso delle lane (più 42 per cento), delle fibre sintetiche come poliestere, nylon e acrilico (più 52 per cento) e di prodotti chimici utilizzati nella manifattura tessile, specie nelle fasi di nobilitazione e finissaggio di filati e tessuti, come per esempio l’urea tecnica (più 56 per cento) o l’acido acetico glaciale, addirittura triplicato.

Questa contingenza di aumenti così rilevanti, spiega la nota, si riscontra per una domanda che risulta eccessiva per il periodo, dovuta alla ripartenza delle attività economiche e della richiesta dei mercati internazionali di prodotti made in Italy. Purtroppo le forniture base derivano da Paesi che non sono ancora tornati attivi al 100 per cento dopo i fermi della pandemia e questo ha scatenato rincari così pesanti sia per fibre che per sostanze chimiche e servizi legati alla logistica dei trasporti.

Sul tema dei rincari delle materie prime si è espressa anche Gloria Trevisani, presidente di Cna Federmoda Modena. “Si tratta di un’ulteriore preoccupazione per le imprese del settore – afferma l’imprenditrice titolare della Crea-Si di Carpi – una nuova problematica che cade in un momento di per sé molto complesso. Peraltro, i rincari impattano sul cosiddetto monte della filiera che in questi anni sta affrontando le maggiori difficoltà. Occorre che tutta la filiera sia compatta nell’affrontare questi problemi insieme e i costi dovranno inevitabilmente essere spalmati su tutti gli attori dal monte a valle della nostra produzione, per la tenuta della nostra unicità di Made in Italy. Ci attendiamo che il governo intervenga sugli altri aumenti, a cominciare dall’energia – conclude –. Alcune misure, come la sterilizzazione dell’iva sugli aumenti, possono essere immediatamente posti in essere”.