L’App della T-shirt “aumentata”

Carpi – Chi l’avrebbe mai detto che da una vacanza potesse nascere un’idea imprenditoriale? E’ quando accaduto ai carpigiani Matteo Baraldi ed Enrico Ciampi che nel 2014 hanno avuto l’intuizione giusta per dare vita al loro personale brand. «Eravamo in vacanza a Malta e un giorno ci siamo intrufolati di nascosto su uno yacht – racconta Matteo Baraldi –. Lì abbiamo iniziato a pensare a come avremmo potuto chiamare la nostra società. Per un momento ci eravamo sentiti ricchi su quella barca e abbiamo iniziato a ironizzare sul titolo del noto film Million Dollar Baby trasformandolo in “Million Dollar Debit”. Volendo sottolineare l’italianità e la situazione economica che il paese sta attraversando è uscito il nome Italian Debit». 

Grazie all’esperienza nell’ambito della moda, degli accessori e delle macchine per maglieria di Baraldi, il passo successivo è stata la creazione dell’applicazione del brand Italian Debit su tessuti a maglia. L’applicazione, scaricabile gratuitamente da qualsiasi negozio di applicazioni per smartphone, funziona sfruttando il principio della realtà aumentata e delle immagini in 3D. Basta infatti puntare l’occhio fotografico dello smartphone sulla stampa della T-shirt e l’immagine si anima. Il team di Italian Debit lavora a una vera e propria filiera completa. Dalla scelta dei tessuti per le maglie fino alle confezioni, passando per alcune fasi fondamentali come la grafica. 

Quest’ultimo ruolo compete a Silvia Gualdi, una giovane collaboratrice che si occupa dello stile e delle tendenze moda, creando i disegni che verranno stampati sulle magliette. Dopo l’elaborazione della grafica in 2D si arriva allo sviluppo di quella in 3D e infine all’animazione completa di audio e video che Italian Debit ha affidato a uno studio di Modena. «La filosofia di Italian Debit – riprende Baraldi – impone produzione esclusivamente Made in Italy. Selezioniamo personalmente tutto il processo produttivo dal tessuto al capo finito facendo sì che tutto l’indotto sia composto da aziende del territorio». 

L’esordio del brand sul mercato è stato più che soddisfacente. Nell’estate 2015 sono stati oltre mille i capi venduti a negozi di fascia medio alta italiani e a paesi come Russia, Georgia e Kazakistan. Italian Debit ha anche partecipato a fiere della moda a Milano e Firenze; è stato lo sponsor di una discoteca di Carpi e ha organizzato vari eventi presso locali notturni del nord Italia. 

Per il 2016  sono però in arrivo importanti novità. «Anche quest’anno continueremo con il campionario estivo – spiega Baraldi – che sarà costituito da dieci stampe (e non più quattro come lo scorso anno) e dalla scelta di più colori per le magliette. Ma la novità più significativa è il carattere di utilità che vogliamo dare alla nostra App. Vogliamo infatti puntare maggiormente sulle personalizzazioni di articoli vari, anche al di fuori dell’abbigliamento e dare una funzione più costruttiva all’applicazione».  

L’idea è quella di stringere accordi con realtà commerciali o di pubblica utilità in cui grazie all’utilizzo dell’App Italian Debit è possibile reperire informazioni utili come orari, prezzi o altre più generali. Quando chiediamo quali siano le ragioni che hanno portato Matteo ed Enrico a mettersi in gioco in un momento così difficile dal punto di vista economico e sociale, Matteo confessa: «Partiamo dal presupposto che una buona idea non basta, quindi oggi per mettersi in gioco, ci vogliono caratteristiche importanti che siano in grado di contraddistinguerti dalla massa. Siamo consapevoli che la crisi c’è – conclude –, ma il mondo non si ferma e bisogna andare avanti con idee nuove e di valore». 

Nella foto, Matteo Baraldi  ed Enrico Ciampi, da sinistra, con le T-shirt Italian Debit animate tramite la App da loro ideata

 
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