La sua scoperta: l'altro uomo di Vitruvio

C'è un episodio importante, nella carriera di studioso e docente di Storia dell'Architettura di Claudio Sgarbi. Risale al 1986 ed è legato al suo ritrovamento, presso la Biblioteca Ariostea di Ferrara, di una copia manoscritta dimenticata del “De Architectura” di Vitruvio, contenente un disegno del celebre Uomo di Vitruvio delle stesse dimensioni e caratteristiche di quello disegnato da Leonardo da Vinci, conservato nelle Gallerie dell'Accademia di Venezia, ma attribuibile a Giacomo Andrea da Ferrara.

Si trattò davvero di una scoperta importante, perché si ignorava che qualcuno, prima di Leonardo, avesse disegnato l’uomo vitruviano come una figura maschile perfettamente inscritta dentro un cerchio e un quadrato che rappresenterebbe la connessione simbolica tra l'umano e il divino. Nel 2004 Sgarbi curò dunque la riedizione integrale del manoscritto per i tipi di Panini editore, rivelando che i due autori, Leonardo e Giacomo Andrea, non solo si conoscevano, ma erano amici fraterni. Nel 2010 scoprì poi che i due disegni avevano caratteristiche identiche, con le stesse dimensioni del quadrato e del cerchio, a dimostrazione che i due autori avevano lavorato insieme, sullo stesso tavolo, usando lo stesso compasso e lo stesso righello, ma con una differenza sostanziale: l’uomo di Leonardo sta a quello di Giacomo Andrea come una bella copia rispetto a un disegno pieno di “ripensamenti e false partenze”, annotò la Stampa in un servizio del 26 febbraio 2012. 

 

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