LA SICUREZZA VISTA DA CARPI FUTURA
Erano in una ottantina a seguire all’auditorium Loria – divenuto tempio e snodo del confronto elettorale – l’iniziativa “La sicurezza innanzitutto. L’Ict al servizio della città. Vigile di prossimità” indetta da Carpi Futura. C’era tanta curiosità sull’attenzione riservata a un tema considerato tradizionalmente caro alle destre, da parte di una lista civica” dove si intersecano diverse storie politiche e dove la visuale cattolico scoutistica, spesso liquidata come “buonista” in questa materia, resta comunque preponderante. Va detto che nella conduzione morbida e rotonda del candidato sindaco Michele Pescetelli e in quella un poco più puntuta della portavoce Giliola Pivetti, la trattazione dell’argomento, con le relative proposte, non ha mai concesso spazi agli umori cosiddetti “di pancia”. Non si è sentito insomma alcun accento che accostasse, per esempio, immigrazione e criminalità. Nella cornice però di una aumentata sensibilità ai temi della sicurezza e del degrado urbano, Pescetelli e Pivetti si sono fatti interpreti, con le loro proposte, soprattutto di una maggior efficienza ed efficacia in fatto di misure concrete da adottare al servizio del territorio. Andava intesa in questo senso la lettura di un conributo proveniente da Edoardo Turci, comandante del Corpo di Polizia municipale di Cesenatico, circa l’esperienza, condotta da quel Comune, della figura del Vigile di prossimità (o quartiere o frazione), richiesta a gran voce e da tempo anche da Carpi Futura. La conoscenza del territorio, l’inter-azione con la popolazione residente sono i vantaggi emersi dal resoconto del comandante Turci, contrapposta da Pivetti allo stato del Corpo dell’Unione, gravato da un pesante deficit di personale e non tutto impiegato sulle strade e nei quartieri. “Per noi questa è una promessa non difficile da mantenere”, ha chiosato Pivetti. Altre misure elencate da Pescetelli hanno riguardato il fotosegnalamento concesso agli agenti, l’aiuto sussidiario di assistenti civici e carabinieri in pensione, i contratti con la vigilanza privata, i contributi a chi installi sistemi di sicurezza. Ha molto colpito, poi, l’illustrazione di una applicazione tecnologica, la 1Safe, inventata e commercializzata da Claudio Rota, ingegnere: un sistema di sicurezza partecipata, riassunto in una app gratuita, facile da gestire, in grado di rendere più efficae il controllo di vicinato essendo basata sul Gps che consente la immediata localizzazione delle segnalazioni più diverse – dalle buche nelle strade all’individuo sospetto – per quello che è il claim: “migliora il mondo intorno a te”. La app la pagano i Comuni che la adottano, con un canone rapportato al numero degli abitanti e che per Carpi ammonterebbe a 9 mila euro. “Altra promessa facile da mantenere” ha sottolinato sempre Pivetti.