Deluso? Beh, sì, bisogna ammetterlo, un poco deluso lo sono stato. Irritato? Anche. Perché quell’appuntamento era l’unico che mi ero ritagliato nel weekend letterario carpigiano, ricco di avvenimenti e di nomi più o meno importanti del panorama librario nazionale. Reduce dalla maratona televisiva de “Il trono di spade” (ottava e purtroppo ultima stagione) tratta dalla saga del ghiaccio e del fuoco di George R. R. Martin e dopo essermi rinfrescato la mente con l’ennesima replica del commissario Montalbano (in attesa di poter leggere l’ultimo episodio che Andrea Camilleri ha appena sfornato per i suoi appassionati lettori), contavo proprio di immergermi a piene mani dalle parti del vicequestore Rocco Schiavone che Antonio Manzini ha inventato per la gioia del suo pubblico.