Al via la nuova stagione di iniziative dell’Amo ''... per essere protagonisti della propria salute''

“In quanti vi siete presi cura almeno una volta della vostra alimentazione o dell’attività fisica? Quasi tutti. E in quanti invece vi siete mai occupati di eventuali disturbi del sonno?” ha chiesto Thomas Serafini alla platea di persone che ieri pomeriggio ha riempito tutti i posti a sedere della saletta sede degli uffici Samasped gremita di persone. È una domanda provocatoria che è servita al docente per aprire un ragionamento sulla qualità del sonno. Soltanto una delle tematiche che verranno via via affrontate in corso d’anno nell’ambito dei numerosi eventi organizzati dall’Associazione Malati Oncologici. Con l’obiettivo dichiarato di far capire che ci sono tanti esperti a cui ci si può rivolgere e che verranno presentati nelle loro diverse professionalità, ma per far capire altresì che anche noi siamo i protagonisti della nostra salute.  A partire dalla cura del sonno.

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Nell’incontro di ieri infatti i due relatori Thomas Serafini e Maria Elena Setti hanno spiegato quanto un buon sonno possa migliorare la qualità della vita. L’insonnia è un problema molto diffuso: si parla di un 7 per cento di casi, mentre sale a uno su dieci se si considerano più genericamente i disturbi generici del sonno. E sono dati in continuo aumento. La carenza di sonno non è un elemento da sottovalutare, perché influenza (appunto) la qualità della vita, dandoci meno lucidità mentale, abbassando le difese immunitarie, arrecandoci problemi di pelle, e così via. Al contrario, un buon riposo offre più risorse per affrontare la quotidianità, tanto più quando si affronta una malattia, come nel caso dei pazienti oncologici. Serafini ha sottolineato che il sonno si può influenzare, migliorando il proprio stile di vita, dando regolarità ai propri orari, curando l’igiene del sonno (mangiando leggero e non facendo attività fisica pesante alla sera, così come limitando gli stimoli prima di andare a dormire, come per esempio non guardando la tv) e attraverso tecniche molto semplici. Come il respiro calmante o la sequenza pre-sonno che prevede degli automassaggi localizzati in vari punti strategici del viso. O con l’aromaterapia, come ha specificato meglio Setti, perché gli aromi agiscono sia a livello fisico che emozionale, lo si sa da millenni, influenzando (se scelti opportunamente) in modo positivo. Gli oli essenziali che vengono usati nell'aromaterapia sono concentrati, ci vogliono chili di piante per una sola goccia, quindi i principi attivi sono potenti. E possono essere utilizzati in mille modi tutti semplici: tramite diffusori d’aromi oppure semplicemente spruzzando qualche goccia su un fazzoletto, sul cuscino o sui vestiti, ma anche facendo bagni, pediluvi o massaggi. I più rilassanti, ha precisato la docente, sono arancio amaro, arancio dolce, bergamotto, camomilla blu, gelsomino.

Questo primo evento curato da Amo si è svolto in un clima dialogico, in cui il pubblico è intervenuto spesso, condividendo problematiche e soluzioni, in mezzo a qualche risata e fra le note fragranti degli idrolati  alla rosa e alla lavanda che sono stati fatti porvare a tutti i partecipanti. Il programma di Amo proseguirà poi con la rassegna “Ottobre in rosa” che prevede tanti appuntamenti dedicati alla  sensibilizzazione per la prevenzione del tumore al seno: lunedì 2 ottobre alle ore 18,30 ci sarà “Due passi in rosa” (con ritrovo in Piazza Martiri fronte Teatro); sabato 21 ottobre alle ore 8,00 “Mens sana in corpore sano” ovvero un incontro pratico ed esperienziale sul movimento e la nutrizione nella prevenzione dei tumori femminili; giovedì 26 ottobre alle ore 17 all’auditorium Loria sarà la volta di “Benessere sessuale e tumori femminili: parliamone!”.