Questo il parere del direttore generale Ausl che ha fatto il punto sulla situazione in provincia di Modena

Contagi in calo ma non siamo ancora usciti dalla fase emergenziale

Contagi in netto calo, ricoveri ai minimi storici, campagna vaccinale che procede con grandi numeri e, ieri, finalmente, nessun decesso per Covid. Si presenta così l'indagine settimanale sulla pandemia, come declinata dal direttore generale dell'Ausl, Antonio Brambilla, nella consueta conferenza stampa di aggiornamento sul Covid in provincia di Modena.

Una settimana, quella che è stata presa in esame da Antonio Brambilla, che ha visto consolidarsi la curva discendente dei contagi già avviata nel corso del precedente report settimanale: con casi di positività che sono scesi sotto quota 100 ogni 100 mila abitanti (87 per la settimana in esame, mentre rimane di 101 su base bisettimanale), vede diminuire i posti occupati da pazienti Covid negli ospedali di Modena, Carpi e Sassuolo, registra un considerevole calo degli assistiti a domicilio, l'OsCo di Novi libero da pazienti Covid e un significativo incremento della popolazione "non" più suscettibile di contagio (più del 40 per cento del totale).

"Ieri non abbiamo fortunatamente dovuto registrare alcun decesso da Covid", annuncia il direttore generale dell'Ausl, il quale però subito dopo aggiunge: "Non siamo tuttavia usciti, dal punto di vista clinico, dalla fase emergenziale". Occorre ricordare che, dall'inizio della pandemia, ci hanno lasciato, deceduti a causa del Covid, ben 1.752 modenesi.

Se poi calano drasticamente i malati delle fasce d'età più anziane, si incrementano i contagi fra i più piccoli e i piccolissimi: aumentano infatti i casi di Covid fra i bambini da 0 - 6 anni e fra i ragazzini che frequentano le scuole elementari, dai 6 ai 10 anni. "Senza problemi importanti però; i soggetti alla fine stanno bene", assicura Brambilla che si dichiara maggiormente preoccupato per la maggior incidenza percentuale di contagi nella classe d'età frai i 50 e i 60 anni.

Sono 160 in totale ad oggi i modenesi ricoverati per Covid negli ospedali: 25 ancora in terapia intensiva, 15 in sub-intensiva e il resto nei reparti ordinari loro dedicati, cosicche l'attività "ordinaria" degli ospedali ha ripreso all'ottanta per cento del normale.

Ancora difficoltà sul fronte del rifornimento di vaccini: AstraZeneca col contagocce (cis ono disponibili le seconde dosi), Johnson & Johnson latitante, è previsto l'arrivo di 23.400 dosi di Pfizer che vale una settimana di vaccinazioni assieme alle dosi di Moderna disponibili. 

E, sempre sul fronte vaccinale, l'Ausl - che denuncia 312 mila modenesi immunizzati almeno con la prima dose - sta prendendo accordi con Confindustria e con Federfarma per un possibile allargamento dell'attività di vaccinazione nelle aziende e nelle farmacie.

Nessuna novità, invece, per quanto rigurada l'accesso alle residenze per anziani: anche se ormai tutti gli ospiti e tutti gli operatori delle strutture risultano vaccinati e non si registrano più focolai nelle Cra,  si va ancora avanti con le "stanze degli abbracci", dove ci sono, o con gli accessi estremamente contingentati e protetti. Anche per le visite ospedaliere rimangono in vigore le retrittive norme attuali.