'E' consigliabile far controllare i nevi da un dermatologo', dice la professoressa Cristina Magnoni

Giornata del Melanoma, a Modena lo scorso anno sono state 270 le diagnosi

La Giornata Mondiale del Melanoma, che si celebra il 24 maggio ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla prevenzione di questa grave patologia della pelle. Nel 2022, al Policlinico di Modena sono state effettuate 270 diagnosi di nuovi melanomi,, venti in più del 2021 . Nel 70% dei casi il tumore viene individuato e rimosso in fase precoce , quando l’intervento chirurgico è cioè in grado di assicurare la guarigione del paziente, scongiurando una progressione della patologia. Nel 2022, sempre al Policlinico, sono state effettuati 4.269 interventi di chirurgia dermatologica, in linea con il dato del 2021 (4.581) e del 2019 (4.580), mentre nel 2020, nel clou delle prime ondate pandemiche, il dato è di 3.605.

Modena, in questo campo, si conferma un punto d'eccellenza, come ha sottolineato il direttore generale dell'Azienda Ospedaliero Universitaria, Caludio Vagniini, facendo il punto della situazione proprio in vista della Giornata del Melanoma: "Circa il 20-25% dei pazienti che arrivano per screening di lesione melanocitaire - afferma - vengono da fuori Regione – a dimostrazione della grande attrattività del Policlinico di Modena. Un’attività a cui si aggiunge tutta l’urgenza legata alle ferite difficili e la diagnosi e terapia delle malattie rare, tra cui ricordiamo l’epidermolisi bollosa di cui Modena è centro di riferimento a livello internazionale".

 

“ Il Melanoma – spiega la professoressa Cristina Magnoni, carpigiana, direttore facente funzione della Dermatologia e responsabile Chirurgia Dermatologica ad indirizzo oncologico e rigenerativo dell’AOU di Modena - è un tumore maligno che si origina dai melanociti che fanno parte, insieme ai cheratinociti, dell'epidermide e hanno il compito di produrre melanina, un pigmento che protegge dagli effetti dannosi dei raggi solari. Analogamente ai nevi il melanoma può insorgere su cute e su mucose, o, molto più raramente, dai melanociti posti in sedi extracutanee (occhio, meningi, orecchio interno). I principali fattori di rischio per il melanoma includono: il numero di nevi comuni e atipici , le caratteristiche fenotipiche come il colore della pelle e dei capelli (soggetti con pelle chiara e colore rosso o chiaro di capelli sono quelli che presentano il rischio maggiore), la storia familiare o personale di melanoma e/o carcinomi e lesioni precancerose e il pattern di esposizione alle radiazioni ultraviolette. È consigliabile controllare i nevi da un dermatologo con una periodicità che dipende da diversi fattori e che va valutata insieme al Medico di Medicina Generale. In caso di nevo sospetto il dermatologo può inviare il paziente a un centro di secondo livello come il nostro che svolge gli approfondimenti diagnostici e può rimuovere la lesione sospetta che viene inviata poi all’Anatomia Patologica. In caso di conferma della natura maligna della lesione, il paziente viene inserito nel percorso di trattamento e follow-up che prevede poi controlli periodici".

(Nella foto: un esame di un nevo con miscroscopia laser)