L'Ausl rinuncia al progetto e si limita ad 'adeguare' quattro posti letto in Medicina d'Urgenza

Niente Reparto di Terapia Semintensiva per il Ramazzini

Non ci sarà un Reparto di Terapia Semintensiva all’Ospedale Ramazzini di Carpi. Il relativo progetto, ipotizzato nel 2020 nel quadro di un riordino della rete ospedaliera locale, è stato abbandonato dall’Ausl (tra l’altro, per motivi di costi) e sostituito con un progetto di minor impatto: quattro posti letto già presenti nell’area di Medicina d’Urgenza dell’ospedale carpigiano (adiacenti al Pronto Soccorso) verranno “adeguati” al fine di poter essere utilizzati, in caso di necessità, come posti letti di Terapia Semintensiva.

La decisione, presa dal Servizio Tecnico dell’Ausl, ha affidato l’incarico di progettazione definitiva ed esecutiva dell’intervento alla società di progettazione Policreo di Parma che già a suo tempo era stata incaricata di stilare il progetto per il Reparto di Terapia Semintensiva che non si farà. Più che dimezzati i costi preventivati: il progetto originario, oltre ai circa 300 mila euro messi a disposizione dalla Regione Emilia Romagna, avrebbe comportato per l’Ausl un esborso ulteriore di quasi 850 mila euro che, nell’attuale configurazione per i soli quattro posti letto “adeguati” alla Semintensiva, si riducono a poco meno di 150 mila euro. La necessità di prevedere un potenziamento della rete ospedaliera (anche per far fronte all’emergenza Covid) era stata prevista, nel luglio del 2020, dalla Regione che aveva approvato un “piano di riorganizzazione per i ricoveri in regime di terapia e in aree di assistenza ad altra intensità di cura”. Di qui il primo progetto di Reparto di Terapia Semintensiva del Ramazzini, che ora viene drasticamente ridimensionato.