Una delegazione dell'Ausl di Imola in città per 'studiare' l'esperienza carpigiana

Operatori imolesi in visita alla Centrale Operativa Territoriale dell'Ausl di Carpi

L’esperienza della COT (Centrale Operativa Territoriale) suscita interesse: da Imola è giunta a Carpi per studiarne l'operatività una delegazione della Direzione sanitaria dell’Ausl imolese nel segno di una collaborazione tra aziende sanitarie della Regione e per condividere gli esempi positivi a vantaggio dei territori La Centrale Operativa Territoriale (COT) di Carpi è una tra le prime ad essere attivata in Regione e si trova collocati in alcuni uffici posti alle spalle del Cup, al piano terra della palazzina dei Poliambulatori annessi all'ospedale Ramazzini. 

La struttura è stata al centro della visita da parte di una delegazione della Direzione sanitaria e socioassistenziale dell’Azienda USL di Imola, che ha potuto valutarne l’organizzazione e l’efficienza per poi trasferirne l’esempio sul proprio territorio, simile per dimensioni a quello del Distretto carpigiano. La delegazione imolese è stata accolta da una rappresentanza della Direzione aziendale dell'Ausl di Modena, tra cui la Direttrice Sanitaria Romana Bacchi, la Responsabile dell’Assistenza territoriale Imma Cacciapuoti, e la Direttrice del Distretto di Carpi Stefania Ascari.

 

La COT, è una delle nuove strutture per l’assistenza territoriale che sarà realizzata in ogni Distrett. "Si occupa - spiega l'Ausl - della valutazione e presa in carico multidimensionale delle segnalazioni non urgenti di assistiti fragili a livello distrettuale. Questo sistema integrato permette, per esempio, l’accesso guidato alla rete dei servizi sanitari territoriali, l’assistenza domiciliare integrata, semiresidenziale e residenziale e i passaggi dei pazienti tra luoghi di cura diversi. A Carpi l’esperienza è partita già alcuni mesi fa, fornendo risultati importanti in termini di potenziamento dell’assistenza di prossimità. Si tratta di un modello organizzativo innovativo che svolge una funzione di coordinamento della presa in carico della persona e di raccordo tra servizi e professionisti coinvolti nei diversi contesti – attività territoriali, sanitarie e sociosanitarie, ospedaliere – e dialoga con la rete dell’emergenza-urgenza. Tra i compiti operativi: ricevere e decodificare le segnalazioni; valutare il bisogno attraverso un approccio multidimensionale e differenziato secondo il livello di complessità; coordinare e facilitare l'integrazione tra i diversi professionisti che lavorano nei servizi territoriali, ospedalieri e del servizio sociale; verificare l’avvio del percorso personalizzato ed eventualmente monitorarne il proseguimento".

(Nelle foto: due momenti della visita)