La protesta dei lavoratori della Sanità: non hanno ricevuto a maggio neanche la quota degli straordinari

Stamane presidio sindacale Cisl davanti al Ramazzini

Protesta sindacale, questa mattina, davanti al Pronto Soccorso dell'Ospedale Ramazzini. La Cisl Funzione Pubblica ha portato per strada la protesta dei dipendenti dell'Ausl che, a causa di lamentate carenze organizzative e di bilancio da parte dell'Ausl e della Regione Emilia Romagna, soffrono di una situazione sempre più grave, con turni di lavoro massacranti e senza vedersi neppure riconosciute le dovute indennità per il lavoro staordinario effettuato. "Ai dipendenti dell'Ausl di Modena - afferma Alfonso Bracigliano, responsabile Cisl Funzione Pubblica provinciale - non sono state pagate a maggio le quote contrattuali previste per gli straordinari. Ma è il sistema che in Emilia Romagna è in sofferenza. La Regione assicura il recupero delle prestazioni sanitarie da effettuare rimaste in sospeso a causa del Covid ma non dice come: manca il personale per farlo".

La protesta della Cisl ha valenza regionale. Domani il presidio sindacale sarà portato davanti ai cancelli del Policlinico. "Chiediamo garanzia per la Sanità Pubblica - dice la Cisl - nuove assunzioni e risorse adeguate per il personale. I medici, gli infermieri, i professionisti della sanità non vogliono più entrare nella Sanità Pubblica e preferiscono quella privata perché i meccanismi contrattuali nel pubblico sono penalizzanti e il personale in servizio non si sente tutelato". I dati forniti dalla Cisl riferiscono che in effetti il numero dei dipendenti dell'Ausl, dal 2018 al 2022 è aumentato (ma è ancora insufficiente a far fronte alle emergenze) mentre i fondi a disposizione per remunerare straordinari e professionalità sono sempre gli stessi e quindi, pro-capite, sempre meno. Dal 4 di luglio la protesta Cisl si sposterà sotto le finestre della Giuta Regionale.

(Nelle foto: alcuni momenti del presidio sindacale davanti il Pronto Soccorso del Ramazzini)