Le felicitazioni dell'Ausl che ha approntato un servizio di accoglienza sanitaria per tutti i profughi

Un neonato da mamma ucraina a Mirandola

E' nato al punto nascita dell'ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola il primo bimbo ucraino "sfollato" sotto le bombe dei russi. Ieri la madre, giunta a Modena dopo un lungo calvario per le strade d'Ucraina e d'Europa, lo ha dato alla luce dopo i canonici nove mesi di gestazione. “Un bellissimo segno di speranza in un momento così difficile a causa del conflitto - ha commentato Silvana Borsari, direttrice sanitaria dell’Ausl di Modena -. Mamma e bimbo stanno bene, e questa è la cosa più importante adesso". 

"Siamo pronti ad accogliere tutte le donne in gravidanza che dovessero arrivare ai nostri Punti di accesso unico che abbiamo strutturato per l’emergenza Ucraina in tutti i distretti della provincia - annuncia SIlvana Borsari -. Tutte le persone in fuga dalla guerra che giungono sul nostro territorio devono sapere che possono contare su una rete di servizi efficiente, che garantisce la presa in carico per ogni evenienza di tipo sanitario e alla quale possono accedere senza timore. La storia di questa mamma 22enne è un simbolo di speranza ed è anche la dimostrazione che i percorsi dedicati all’accoglienza stanno funzionando”.

Ai profughi ucraini l'Ausl assicura, tramite il Punto di accesso unico di Mirandola, come negli altri sei Punti presenti in provincia, l’accoglienza sanitaria, fornendo alcune prestazioni di base tra cui il rilascio del codice STP (Straniero temporaneamente presente), valido su tutto il territorio italiano per l'assistenza sanitaria temporanea e, nel caso di minori, l'assegnazione di un pediatra di libera scelta o medico di medicina generale; la verifica dello stato vaccinale ed eventuale vaccinazione anti Covid; e l’effettuazione del tampone di screening per l’infezione da Covid indipendentemente dallo stato vaccinale. "Essendo al nono mese di gravidanza - specifica in questo caso l'Ausl -, la donna è stata poi accolta al Punto Nascita di Mirandola per le valutazioni cliniche, l’apertura della cartella e la programmazione del parto, avvenuto appunto ieri pomeriggio. "A ieri - riferisce l'Ausl - in provincia di Modena sono circa 1.700 le persone accolte dall’inizio dell’emergenza: di queste, la metà sono minori". 

(foto di repertorio)