CarpInScienza: Luca Perri incanta il Teatro Comunale con un gioco spettacolo tra scienza e fantascienza

A mezzanotte ancora tutti seduti a cercare di ricordare come si calcola il volume di una sfera fra risate, chiacchiericci e moti di esultanza. Questo era il clima che si respirava ieri sera al Teatro Comunale di Carpi, per l’occasione gremito di persone e soprattutto di giovani. La prestigiosa sala ha infatti ospitato la seconda iniziativa rivolta alla cittadinanza di CarpInScienza, dopo quella inaugurale con la virologa Ilaria Capua svoltasi nella tensostruttura del Festivalfilosofia. La kermesse, dedicata alla divulgazione scientifica e che continuerà fino al 29 settembre con un ricco programma di eventi rivolti sia alla cittadinanza sia agli studenti, è organizzata dai quattro istituti scolastici superiori con la collaborazione del Cfp Nazareno. Giunto ormai alla sua settima edizione, il festival ha saputo ritagliarsi negli anni un posto importante all’interno del panorama nazionale. E Luca Perri, giovane astrofisico o “astrocoso” (come si definisce lui, ironizzando sulla scarsa conoscenza della sua professione) non è soltanto un ospite del festival, ma “un amico” come ci ha tenuto a ricordare il dirigente scolastico del Fanti Alda Barbi nell’introdurre la serata, essendo lui alla sua quinta partecipazione e avendo in calendario diversi appuntamenti anche per questa edizione.

 

Dopo un’introduzione affidata all’esibizione spettacolare di “La trottola”, gruppo pluripremiato di ginnastica coreografica di Castelfranco e coordinato da Patrizia Marlettini, il pubblico si è lasciato coinvolgere in un gioco sulla falsariga di “Il milionario” di Gerry Scotti: 8 domande a risposta multipla fra cui scegliere per alzata di mano; ai vincitori veniva assegnata via via un’abilità presa in prestito da quelle dell’accademia degli Jedi. Unica regola: vietato astenersi. Da quesiti suggeriti da Tatooine, il pianeta con due soli in cui comincia la saga, a quelli su forme di vita ispirate ai protagonisti (come Han Solo o Yoda) fino a domande sulle protesi biomeccaniche "prese in prestito" dai personaggi, come il Luke Arm, una delle braccia meccaniche tuttora più avanzate. Ma durante la serata si è parlato anche della malattia respiratoria di Darth Vader (il celebre cattivo) e del suo iconico casco da cui è stata tratta la maschera Bi-Pap per le patofisiologie polmonari, passando per il Vortice attraversato da Han Solo e che rappresentava inconsapevolmente un grappolo di buchi neri, per finire con quanto verrebbe a costare la costruzione della Morte Nera, stazione orbitale e arma di distruzione di massa di Guerre Stellari.

 

Tutto ciò per dire che Star Wars ha ispirato diverse scoperte scientifiche o ne è stato il punto di riferimento perché, a parte dimostrare il fatto che «... molti scienziati – ha scherzato Perri – sono disagiati sociali o nerd», in realtà attesta il fatto che quei film sono entrati nella mente di tutti, diventando parte integrante della cultura popolare. Lo stesso discorso vale per “Godzilla” o “2001 Odissea nello spazio” oppure per la serie di Star Trek o ancora per i libri di Jules Verne. «Sia fantascienza che scienza richiedono una certa dose di fantasia – ha concluso Luca Perri –. Se ci pensate, gli scienziati fanno essenzialmente due cose: si pongono nuove domande o tentano di trovare soluzioni alle domande poste da qualcun altro. E lo fanno per semplice curiosità. Non chiedete mai a uno scienziato a cosa serve la sua ricerca. Non lo sa nemmeno lui. Nessuno si sognerebbe mai di chiedere per esempio alle atlete di “La trottola” perché fanno quello che fanno. Diffondono cultura, e così si comporta la scienza. Poi è vero che a distanza di anni numerose scoperte trovano un’applicazione nella vita quotidiana e gli esempi sono tanti: dal cellulare alla carta di credito e alla chiavetta Usb. Ma comincia tutto dalla curiosità, perciò esercitatela. E che la forza sia con voi».

 

Nelle fotografie: alcuni momenti di CarpInscienza in cui si vedono Luca Perri, Alda Barbi e Ilaria Capua. le immagini sono di Claudia Cavazzati e Matteo Pini.