“Il futuro non è un gioco, però i giochi costruiscono il futuro”. Così ha scritto Bruno Tognolini, consulente narratore della Festa del gioco, andata in scena sabato 1 e domenica 2 ottobre a Carpi, in una lettera indirizzata a tutti gli studenti delle scuole carpigiane.
E di futuro, durante la manifestazione, se n’è respirato tanto: tema conduttore della festa era proprio l’innovazione tecnologica e la robotica, che hanno posto al centro alcune riflessioni sul rapporto uomo/macchina. Robot umanoidi, droni, principi di coding, stampanti 3D e touch wall erano accostati a laboratori di costruzioni Lego, mattoni di cartone, giocattoli fatti di materiali di recupero ed enormi labirinti. E proprio questi accostamenti, a prima vista azzardati, hanno permesso di creare qualcosa di magico per i bambini di tutte le età: i ragazzi hanno, infatti, imparato a maneggiare materiali diversi, destinandoli a funzioni e costruzioni differenti, divenendo così ingegneri del mondo e mostrando come il “giocare” passi sempre più spesso per il “fare”.
L’iniziativa era già stata annunciata nelle scorse settimane con le installazioni “Floating architecture”, allestite in via Paolo Guaitoli, nel Cortile d’Onore del castello e in piazza Martiri, realizzate dallo studio di architettura di Roma “ma0”, con moduli di ciambelle colorate di grande impatto visivo e, a giudicare dalla partecipazione dei bambini, anche ludico.