"A pochi giorni dall’inizio dell’anno scolastico 2024-25, stiamo riscontrando diverse criticità". Lo afferma Claudio Riso (nella foto), segretario sindacato scuola Flc Cgil Modena facendo presente le preoccupazioni del sindacato per un regolare riavvio dell'attività scolastica a Modena e provincia. ". Da quello che riscontriamo in questi giorni e settimane - afferma la Cgil - sara un inizio piuttosto complicato, sicuramente molto più degli ultimi anni. Le operazioni che si fanno normalmente in questo periodo sono in ritardo. Molti docenti in attesa di chiamata da Gps, ancora non hanno notizie, stanno andando a rilento anche le assunzioni dei docenti di ruolo e dello stesso personale Ata. Il 1° settembre, data di inizio dell’anno scolastico, c’è il rischio che nelle scuole tutto il personale non sia al proprio posto. Questo mette in difficoltà le scuole, ma anche i lavoratori, poiché iniziare dopo il 1° settembre, significa un contratto di durata minore e quindi retribuzioni più basse: in un territorio con un costo della vita alto, dove affitti a canoni equilibrati sono un miraggio, questo è ancora più grave e problematico. Ogni anno sembra un po’ che si ripetano gli stessi problemi, ma quest’anno la situazione sembra esser ancora più complicata, poiché si stanno intrecciando diverse criticità".
"Emblematico di come il Ministero investa sulla scuola - afferma una nota della Cgil scuola - è la drammatica e preoccupante guerra tra poveri che riguarda l’assunzione di personale vincitore di concorso, che sta mettendo gli uni contro gli altri docenti che hanno vinto il concorso Pnrr nel 2023, al quale viene riconosciuto un canale preferenziale nell’assunzione in ruolo quest’anno, a scapito di docenti idonei già nel 2020 e anni precedenti, perché le regole europee impongono l’assunzione di chi ha sostenuto il concorso finanziato da fondi Pnrr entro il 2024. C’è poi l’annoso problema del personale precario: quest’anno tra personale docente e Ata, 1 lavoratore su 3 nelle scuole modenese sarà precario (stimiamo circa 4000 persone con contratti precari nelle scuole modenesi, su una platea di circa 13mila lavoratori in totale). Per quanto riguarda il personale Ata questo è un dato particolarmente critico, perchè vuol dire non riuscire a presidiare la sicurezza e la pulizia degli ambienti, lasciare sguarniti gli uffici di segreteria che rivestono compiti complicati e gravosi sia sulla gestione ordinaria, ma anche sulla crescente attività straordinaria".
Infine, e non da ultimo, c’è il problema casa per i docenti, sia precari che di ruolo, che vengano da fuori Modena con il caro affitti che interessa la nostra città (come testimoniato anche dalla recente indagine di Federconsumatori). Già l’anno scorso qualche docente ci segnalava anche 750 euro al mese di affitto per un monolocale o poco più. "Non ultimo - conclude la nota della Cgil - il grande caldo nelle classi da maggio a settembre: il patrimonio edilizio, anche delle scuole modenesi, è vecchio e non adeguato ad affrontare il fronte caldo di questi mesi. Questo non vuol dire mettere mano al calendario scolastico e il dibattito sulla ripresa a ottobre è speculazione strumentale fine a se stessa. Sulle scuole sono piovute valanghe di soldi legati al Pnrr, parte di questi soldi non hanno avuto un utilizzo ottimale, e potevamo invece essere usati per dotare classi e segreterie di sistemi di climatizzazione per permettere di vivere meglio".