Una classe del liceo Corso, indirizzo classico, si reinventa come casa editrice. E pubblica ''Sei un mito''

Come attuare un progetto di alternanza scuola-lavoro (oggi si chiamano PTCO, percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento) per studenti di un Liceo a indirizzo classico? Non è facile per gli allievi degli istituti professionali e tecnici. Figurarsi per ragazzi alle prese con lo studio del Greco, del Latino e delle materie umanistiche in genere, assi portanti della loro formazione. Sotto la guida della loro docente di Italiano, Simona Biscione, i venti studenti della Quarta A dell'indirizzo Classico del liceo Rinaldo Corso a Correggio – numerosa anche la componente carpigiana – hanno risolto il problema con gli strumenti che stanno più nelle loro corde. E hanno dato vita a un Circolo culturale che, in collaborazione con il Centro culturale Lucio Lombardo Radice della cittadina reggiana (alle spalle quarant'anni di storia e un'ottantina di pubblicazioni) crea contenuti, ma poi si preoccupa anche di pubblicarli, ricalcando in tutto e per tutto – e sta qui il risvolto aziendale – il lavoro di una casa editrice: la scrittura, certo, ma anche l'editing e l'impaginazione, la ricerca di preventivi per la stampa e di risorse per farvi fronte, il marketing, la comunicazione, la presentazione, la distribuzione e la vendita. L'associazione, data l'impronta formativa dei suoi componenti, non poteva che echeggiare reminiscenze classiche. L'hanno pertanto chiamata "Circolo degli Scipioni”, evocativo del gruppo di nobili romani che, come ricorda il Presidente del Lombardo Radice, Lucio Levrini, si impegnarono “...a diffondere l'humanitas, intesa come amore per la cultura, un ideale universale di giustizia, filantropia e comprensione delle ragioni dell'altro”. Il prodotto del Circolo, invece, è un libro dal titolo “Sei un Mito": sempre per via del Classico, ma c'entra anche Max Pezzali, perché sono pur sempre ragazzi di diciassette anni.

Verrà presentato il prossimo 22 aprile, alle 15,30, nel cortile del Liceo Corso. Sui contenuti, vale la pena affidarsi alle parole di Simona Biscione, che è stata la tutor del progetto, con la collaborazione, per l'editing, di Franca Righi e il sostegno partecipe e convinto della Dirigente, Viviana Cattaneo: «Si tratta – scrive nella Prefazione – di vicende che hanno appassionato innanzitutto gli autori e le autrici che alla fantasia di inventarsi una storia hanno aggiunto la “fatica” di associare ai loro compagni di classe celebri personaggi del mito: pregi e difetti incarnati dai protagonisti rivivono in maniera più o meno credibile in Sofia, Giulio, Alessandro, Elisa, Riccardo…e nelle loro imprese eroiche o antieroiche, ordinarie o straordinarie, reali o fantastiche». E aggiunge: «Capiterà ai lettori di imbattersi nell’irascibile Achille alle prese con la musica rock, nelle pene d’amore della ninfa Calipso o della bella Arianna, sedotte e abbandonate, forse, ma non certo remissive e sconfitte, nell’astuto e intelligente Prometeo, che ruba il fuoco per salvare Atene dalla rovina, in Asclepio, che si serve dell’arte medica per vendicarsi di amici beoni e dediti al gioco o in Apollo, improbabile fratello di Ludwig (quel Ludwig!), perché la musica non ha confini né spaziali né temporali. Venti novelle – conclude – in cui il passato del mito, dialogando continuamente con il presente, fa sì che  la sacralità di cui si riveste s’incontri e si scontri con l’agire quotidiano perché sentimenti, emozioni e stati d’animo umani non cambiano nel tempo».

 

Ma, verrebbe da chiedere, ritagliare figure del mito sulle caratteristiche psicologiche e comportamentali dei compagni di classe non rischia di ottenere un risultato un tantino autoreferenziale? «Può esserlo per la stretta cerchia di chi conosce i ragazzi, ma non per il lettore – risponde Biscione –. Perché in giro per il mondo ci saranno sempre una Cassandra che prevede sventure, un’Antigone che si ribella al potere, un Ulisse che ritorna in patria dopo un lungo peregrinare o una vergine Camilla, che affronta il pericolo con una baldanza degna del più valoroso dei guerrieri, emblema di un riscatto tutto al femminile».