Una conferenza del dottor Andrea Fabbo, direttore della Unità Operativa Complessa “Disturbi Cognitivi e Demenze” della Ausl di Modena

Al Lions 'Alberto Pio', come invecchiare senza diventare vecchi

Serata veramente piacevole quella organizzata lo scorso martedì dalle socie del Lions Club “A.Pio” di Carpi che, insieme alla dinamica presidente, Anna Bulgarelli, hanno avuto come ospite del loro meeting, il dottor Andrea Fabbo che ha trattato con estrema leggerezza e simpatia, un argomento attualissimo “Come invecchiare senza diventare vecchi”. «Nonna io non voglio invecchiare – dice la nipotina alla nonna che risponde –: “Ma come bambina mia, ci vuole una vita intera per diventare vecchi e vuoi perderti la più bella delle trasformazioni? Sarebbe come prepararti per anni a diventare la prima ballerina del più importante balletto del mondo e poi ritirarti prima dell’esibizione. Il tuo problema non è la vecchiaia ma la paura di non essere all’altezza di un compito così grande”». Con questo spirito si è aperta la serata a cui erano presenti, tra gli altri, oltre al relatore, Andrea Fabbo e consorte, il direttore sanitario del Distretto Ausl di Carpi, Stefania Ascari, il presidente di Zona Lions 8, Andrea Ciroldi ed i rappresentati del Leo Club Carpi, Francesco Carretti ed Edoardo Nucera Marri.

Grazie ad un linguaggio semplice e con l’ausilio di slide, il dottor Fabbo, che è direttore della Unità Operativa Complessa “Disturbi Cognitivi e Demenze” del Dipartimento Cure Primarie della Ausl di Modena e componente del gruppo di lavoro della Direzione Generale Cura della Persona, Salute e Welfare della Regione Emilia-Romagna, ha preso per mano gli astanti in un percorso di conoscenza e approfondimento di un tema che riguarderà sempre di più tutta la struttura dell’attuale società e di quella futura. L’Italia è al secondo posto al mondo (dopo il Giappone e prima della Germania) con un 24 per cento della popolazione, nella fascia d’età oltre i 65enni, che, fra dieci anni, sarà raddoppiata. La paura d’invecchiare è il vero problema, paura di non essere accettati perché viviamo in una società giovanilistica ed altro ancora che porta al fenomeno di “Ageismo”, il termine coniato nel 1969 dal gerontologo Robert Neil Butler per indicare l'insieme dei pregiudizi, degli stereotipi e delle discriminazioni basati sull'età.

"La discriminazione verso gli anziani è così diffusa che noi geriatri non la vogliamo più sentire – afferma Fabbo –; serve combattere l’ageismo, lo stigma, l’emarginazione massmediatica. Vivere in buona salute è possibile ed è diventato l’interesse principale del nostro sistema sanitario. Oggi, l’obbiettivo della geriatria è anche quello di educare le comunità a diventare attive verso le persone anziane. Anche la Comunità Europea ha un programma sull’invecchiamento attivo perché se questa fascia non verrà tutelata si andrà sempre di più verso la disabilità e questo vuol dire un aumento di domanda dei servizi sanitari". Il dottor Fabbo ha concluso poi salutando i partecipanti ed esprimendo la speranza di poter avviare presto anche a Carpi il progetto “In Forma Mentis”, corso avviato a Modena per anziani che vi partecipano per uscire dall’isolamento e vincere le paure.

(Nelle foto: alcuni momenti della serata)