Con i Let It Beat, concerto revival dell'epopea dei Beatles promosso da Amo in collaborazione con Bper

«Ci sono due modi di fare i Beatles: reinterpretarli e stravolgerli o riproporli tali e quali. Noi abbiamo scelto questa seconda strada» spiega Massimo De Matteis: parrucche comprese, viene da aggiungere a guardare la locandina. Lui, il batterista, è infatti il portavoce dei Let it Beat, la band di Reggio Emilia fotocopia dei fab four di Liverpool che il 24 febbraio prossimo, al Comunale, alle 21, darà vita a "Noi e i Beatles”, spettacolo a favore dell'Amo per raccolta fondi, in collaborazione con Bper, che si annuncia come un grandioso revival, un tuffo in un'epopea, in una vera e propria rivoluzione non solo della musica, ma anche del costume che ha segnato profondamente un'intera generazione. Inevitabilmente quattro, i nomi della band, oltre al citato De Matteis alla batteria (“Una Ludwig del 1965, come quella di Ringo Starr”) sono quelli di Pier Paolo Pancaldi, tastiere e chitarra, Andrea Bertolani, chitarra, ed Elia Lunetta, basso. segue

E lo show, fedele ai Beatles originali oltre che nella musica anche negli strumenti, si annuncia molto attento proprio agli aspetti di costume che furono influenzati dai Beatles, affidandosi all'introduzione di Sara Gozzi e con suggestivi intermezzi nel concerto che scandiscono i vari periodi vissuti dai ragazzi di Liverpool: quello yè yè dei mega concerti con le ragazzine impazzite e a stento trattenute dai cordoni della polizia che tutti ricordiamo nelle immagini in bianco e nero; il passaggio agli studi di registrazione, con le nuove tecnologie e i mixer multicanale per ottenere nuove sonorità; l'uscita dal bianco e nero e l'approdo all'esplosione policroma della copertina di Sgt Pepper's Lonely Heart del 1967 emblema della fase psichedelica accavallatasi con l'era hippy e il concerto di Woodstock del 1969 che la introdusse, proprio mentre loro si avviavano a sciogliersi: con Abbey Road, nella cui copertina li si vede con i pantaloni a zampa di elefante, uno dei must del decennio che andava ad aprirsi, prima di Let It Be, l'ultimo disco. In tutto, dalla fondazione del 1960 al 1970, anno della separazione, fanno appena dieci anni: ma pochi altri eventi, parafrasando Winston Churchill, in così poco tempo riuscirono a influenzare tanti e in tutto il mondo. In un'ora e mezza di spettacolo, si avrà modo di riviverli, magari con un tocco di nostalgia. L'evento è patrocinato dal Comune di Carpi; costo del biglietto, 20 euro, informazioni e prevendita allo 059 641430 (Radio Bruno).