Quattro studenti di Hack e Sacro Cuore hanno dialogato con una donna vittima, in passato, di bullismo digitale

ConfapiD Emilia, un progetto con due scuole medie di Carpi nella Giornata contro la violenza sulle donne

In occasione della Giornata internazionale sulla violenza contro le donne, ConfapiD Emilia - Gruppo donne imprenditrici, associazione presieduta dall’avvocatessa carpigiana Barbara Sabellico, promuove l’iniziativa “Raccontare per educare: 25 Novembre 2030” realizzata in collaborazione con due scuole medie di Carpi: Sacro Cuore e Margherita Hack. (prosegue)


 

Si tratta di una video testimonianza girata dentro la sede di Confapi Emilia, scaturita e realizzata grazie al dialogo di quattro studenti dodicenni delle due scuole carpigiane (Matilde, Gloria, Jacopo e Francesco) con una donna ingegnere, vittima in passato di bullismo digitale. "Per affrontare infatti il delicato tema della violenza, ConfapiD Emilia ha scelto quest’anno di partire proprio dalle più giovani generazioni e dal mondo della scuola – si legge nella nota dell'associazione –. Il riferimento all’anno 2030 nel titolo dell’iniziativa è dovuto al fatto che nel 2030 i ragazzi intervistati saranno adulti e dunque saranno in grado di trasmettere a loro volta alle più giovani generazioni i valori e le esperienze acquisite fin da ora". Dopo due intense ore di conversazione, i ragazzi hanno avuto modo di entrare in contatto con uno dei temi più difficili del momento. In particolare, hanno potuto porre direttamente all’attenzione della donna domande e interrogativi sulla sua terribile esperienza personale. Da questi hanno ricavato opinioni personali sul tema della violenza raccolte in una video testimonianza che sarà trasmessa il 25 Novembre su tutti i social network di ConfapiD Emilia e Confapi Emilia.

"La violenza può essere sia interna che esterna, ma in entrambi i casi ferisce" ha dichiarato Matilde; Gloria invece ha sottolineato: "Violenza è quando qualcuno di ferisce verbalmente ed esternamente". "La violenza per me è una di quelle cose che rovina questo mondo e fa sentire qualcuno inferiore rispetto a quanto valga veramente" ha detto Jacopo, mentre Francesco ha affermato: "La violenza è trattare qualcuno che non si merita di essere trattato male solo per farlo sentire inferiore".

Entusiasti dell’incontro e dell’esperienza vissuta, i ragazzi hanno in seguito anche provato a formulare delle proprie soluzioni per combattere la violenza: da "una raccolta fondi per organizzare iniziative e incontri per aiutare chi non ha gli strumenti e una giusta conoscenza per ‘difendersi’ da solo", ad una "sana educazione contro la violenza che deve iniziare fin dall’infanzia".