Dal 14 ottobre nuovi codici colore nei triage del Pronto soccorso

Agli attuali quattro si aggiunge l'azzurro

Come previsto dalle linee guida della Regione Emilia-Romagna, a partire da giovedì 14 ottobre 2021 entreranno in vigore i nuovi codici colore nei Triage dei Pronto soccorso delle Aziende sanitarie di tutta la provincia, e quindi anche all'ospedale Ramazzini di Carpi. Ne dà notizia l'Ausl provinciale, che informa come i codici di priorità saranno cinque (rosso, arancione, azzurro, verde e bianco) al posto degli attuali quattro, con un importante obiettivo: "tener conto non solo del livello di criticità di chi arriva in Pronto Soccorso, ma anche della complessità clinico-organizzativa e dell’impegno assistenziale necessario per attivare un percorso, in modo da ottimizzare il flusso dei pazienti".

Per la presa in carico dei pazienti, il nuovo sistema considera, oltre ai parametri vitali, la disabilità, la cronicità, la complessità delle cure, il dolore e il rischio evolutivo della condizione clinica. E aggiunge un codice intermedio di urgenza che migliora la gestione dei flussi: l’azzurro.

"L’adozione di questo nuovo sistema di triage, in coerenza con le linee di indirizzo nazionali, si ispira a un modello di approccio globale alla persona e ai suoi familiari e consentirà un uso ancora più appropriato delle risorse umane e strumentali, in base alla complessità della casistica e la piena attuazione di alcune soluzioni organizzative specifiche - spiegano dall'Ausl - Gli obiettivi sono molteplici: la presa in carico precoce tramite una serie di attività che precedono la visita medica, l'individuazione della priorità d’accesso alle cure mediche e l'indirizzo verso percorsi diagnostico-terapeutici sempre più appropriati. Alla definizione del codice colore, dunque, oltre alla criticità concorreranno ulteriori fattori, quali il livello di dolore e la sua gestione, l’età, il grado di fragilità e/o disabilità, particolarità organizzative e di contesto locale. Si tratta di un processo dinamico, che implica rivalutazioni periodiche, in modo da richiedere una rivisitazione del livello di priorità e/o del percorso di cura".

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I 5 codici colore delle nuove Linee di indirizzo

La valutazione di triage, funzione di competenza infermieristica, è un vero e proprio processo che coincide con l'accoglienza del paziente e rappresenta il momento di inizio della presa in carico da parte del servizio. In questa circostanza si identificano non solo le condizioni di criticità, ma anche le eventuali situazioni di fragilità che possono richiedere l’attivazione di percorsi specifici sia in ambito sanitario che assistenziale e sociale.

Le nuove Linee di indirizzo prevedono dunque cinque codici colore:

- rosso (emergenza, richiede una valutazione immediata da parte dei sanitari); assenza o critica alterazione di una o più funzioni vitali

- arancione (urgenza indifferibile, 15 minuti come tempo di attesa massimo per la rivalutazione o la visita medica); condizione stabile con elevato rischio di evoluzione

- azzurro (urgenza differibile); identificherà una condizione stabile a basso rischio di evoluzione, che può comportare un certo livello di sofferenza e che solitamente richiede prestazioni complesse. Si tratta di una condizione in cui possono trovarsi persone anziane, croniche o comunque con più fragilità

- verde (urgenza minore); senza sofferenza o ricaduta sullo stato generale, spesso trattasi di traumatologia minore o talvolta di un problema clinico-assistenziale che potrebbe essere gestito più efficacemente in contesti alternativi al PS

- bianco (non urgenza); problema non urgente, potrebbero essere indicati percorsi alternativi

Il metodo di triage a 5 diversi livelli di priorità rappresenta il “gold standard” internazionale ed è propedeutico ad una diversa gestione del paziente che terrà in considerazione la complessità clinica, l’intensità assistenziale e le risorse da impiegare.

Per i cittadini saranno previste iniziative di informazione dedicate, coinvolgendo attivamente le associazioni di volontariato che già collaborano con le aziende sanitarie all’interno dei Comitati consultivi misti.