È un clima di gioia quello che si respira in via Caliumi (laterale di via Due Ponti), luogo dove si è svolta la festa di quartiere lo scorso sabato (7 settembre). Dalla prima festa di via Caliumi, nel 2016, sono ormai passati nove anni e da allora è rimasta una tradizione costante, eccezion fatta per Covid e acquazzoni. Il senso di appartenenza ad un vero e proprio quartiere è nato nel 2016, quando Claudio Arletti, affettuosamente ribattezzato “il capovillaggio”, ha creato il gruppo di controllo del vicinato, e da lì è nato anche il desiderio di trascorrerre del tempo con leggerezza in compagnia. «La cosa meravigliosa – spiega Vincenza Acocella, una delle organizzatrici dell’evento in quanto tra le prime persone a prendere parte al gruppo di controllo del quartiere – è che in occasione delle feste di quartiere si scoprono veramente le persone che vivono nella porta accanto, e magari alla fine viene fuori che avete più cose in comune di quanto non pensiate». La festa è iniziata alle 19.30 ed è proseguita fino quasi a mezzanotte, tra balli, risate e cibo. segue
Chiunque poteva portare da bere e un dolce, mentre del primo e del secondo se n’è occupato Arletti. «Il primo anno a questa festa eravamo in 15, poi pian piano la via si è allargata e quest’anno ci siamo ritrovati in 60…Ho preparato 25 uova di mascarpone» aggiunge ridendo Acocella. Dolci a parte, l’organizzazione della serata ha previsto una serie di step burocratici per far chiudere la via e permettere alle persone di sedersi nei tavoli proprio in mezzo alla strada, come in una piazza o in una sagra. Alla serata si è unito anche il sindaco di Carpi Riccardo Righi, che si è complimentato per l’iniziativa. Via Caliumi rappresenta un esempio straordinario, nel senso reale del termine, di cittadinanza, una sorta di isola di collaborazione in cui ogni casa della via prende parte alla vita collettiva, dove ci si aiuta nella vita di tutti i giorni per stare meglio insieme e ci si prende cura della strada e di chi la abita.
(Susanna Catellani)