'In rialzo i tassi sui mutui e i prestiti. Fermi a zero quelli sui depositi', situazione inaccettabile dicono Federconsumatori, Adiconsum e Adoc Modena

I tassi bancari agitano le associazioni dei consumatori

Inflazione in salita e superprofitti delle banche: Federconsumatori, Adiconsum e Adoc Modena, tre delle maggiori associazioni provinciali dei consumatori puntano il dito sul sistema bancario, reo di aver accumulato profitti record lo scorso anno, di aver aumentato i tassi sui mutui e sui prestiti e di aver invece inchiodato a zero la remunerazione sui depositi dei propri clienti. "Oggi - dicono concordemente le tre associazioni dei consumatori - gli interessi sui mutui prima casa sono schizzati verso il 4%, mentre per il credito al consumo si sfiora ormai il 10%".

"In questo contesto - proseguono - se la passano male anche i proprietari dei 1.100 miliardi di euro depositati nei conti correnti italiani. Somme pesantemente erose non solo dall’inflazione, ma anche dalla continua ed ingiustificata crescita di commissioni e spese applicate dalle Banche, prossime a superare i 100 euro medi per conto corrente. La remunerazione media, che negli anni è stata prossima allo zero è “salita” negli ultimi mesi allo 0,1/0,2%. Una condizione inaccettabile, che recentemente ha spinto la Banca d’Italia, nel suo compito di tutela dei cittadini, a chiedere correzioni di comportamento alle Banche". Insomma, due pesi e due misure di cui gli istituti di credito sembra si approfittino ingiustificatamente: "I superprofitti non sono una esclusiva del settore dell’Energia. Da poco è stato resa nota la rilevantissima crescita degli utili netti delle prime cinque Banche italiane, che rappresentano quasi metà del mercato bancario. Una crescita del 66% complessiva nel 2022, che stride con le difficoltà di cittadini, famiglie e imprese, e che avviene nell’anno della guerra in Europa, nel cuore di una drammatica crisi energetica e con una inflazione galoppante che ha eroso salari e pensioni", dicono Federconsumtori Modena, Adiconsum e Adoc..

Che fare? "Inutile attendere che sia la Banca a modificare le condizioni in autonomia - ammettono le associazioni dei consumatori -. Bisogna negoziare, bisogna chiedere di elevare alla minima decenza il rendimento, di ridurre i costi. Cosa evidentemente resa possibile dagli eccellenti risultati di tutto il sistema bancario. Bisogna mettere in campo il possibile trasferimento della propria posizione, se non si trova disponibilità. Bisogna in definitiva “movimentare” un mercato che, per quel che riguarda i clienti privati, è troppo statico, troppo favorevole alle Banche. Infine ricordiamo che, in generale, a fronte di comportamenti ritenuti irregolari e scorretti, il cliente si può tutelare direttamente con un reclamo alla Banca. In caso di insoddisfazione o a fronte di una mancata risposta si può ricorrere all’Arbitro bancario e finanziario, e presentare un esposto alla Banca d’Italia. Tutte situazioni nelle quali i cittadini possono essere assistiti dalle Associazioni dei Consumatori".