In Consiglio i contributi e altre informazioni su canile e gattile dell'Unione

L'Unione Terre d'Argine spende 170 mila euro l'anno per il canile e 117 mila per il gattile (la somma complessiva per il triennio 2020/2022 più cinque mesi del 2019 è stata, rispettivamente, di 580 mila e 399 mila euro). Per il triennio 2023/2025 la previsione iscritta a bilancio è in calo a 510 mila euro per il canile e in crescita a 450 mila per il gattile. I contributi non sono comunque legati al numero di animali in custodia e tengono conto di una serie di criteri come le spese di cattura e cure veterinarie, la registrazione, la gestione delle colonie feline e tutte le attività complementari. Insieme alle spiegazioni di quel che prevede la legge in fatto di proprietà e adozioni, sono questi i dati e le informazioni forniti ieri sera in Consiglio comunale dall'assessore Riccardo Righi in risposta a una interrogazione della Lega per Salvini premier che chiedeva di conoscere, oltre all'ammontare dei contributi, anche i criteri di erogazione, i servizi svolti, e le modalità di gestione degli animali e degli eventuali affidi.

Quest'ultimo punto era stato ispirato al consigliere del Carroccio Giulio Bonzanini da un episodio assurto agli onori delle cronache e avvenuto a Novi nel 2018, circa una presunta, mancata restituzione di un border collie al legittimo proprietario che, rintracciato tramite il microchip, non si era mai presentato a ritirare il cane. Denunciato per maltrattamenti, dopo che il quadrupede era stato portato alla struttura da colui che lo aveva trovato e liberato dalla tanica che aveva appesa al collo, secondo quanto riferito dall'Assessore il proprietario, che è al corrente dal 2018 di dove si trovi l'animale e che è stato poi stato assolto nel dicembre scorso, non ha mai provveduto al ritiro e il cane è ancora lì, mentre il Gruppo zoofilo avviserà di nuovo per il ritiro. La cosa è stata dunque ricondotta ai suoi termini reali, mentre l'interrogazione del Consigliere aveva lasciato intendere che ci fosse stata una certa arbitrarietà di comportamento da parte dell'associazione di volontari, peraltro coperta di elogi dallo stesso Bonzanini.