Modificato il contratto di servizio, la misura in vigore dall'aprile di quest'anno

L'Asp si riorganizza: ai soggetti accreditati le rispettive fatturazioni

C'è una novità importante, nel bilancio preventivo dell'Asp, l'Azienda dei Servizi alla Persona, approvato qualche giorno fa dal socio unico dell'azienda che è l'Unione delle Terre d'Argine. La si coglie dalla prima voce del bilancio – il valore della produzione previsto per il 2021 – dove si rileva quello che in una normale azienda potrebbe sembrare un tracollo e, in un'azienda con scopi sociali un drastico taglio dei servizi. Si passa infatti da un budget 2020 di 20,1 milioni a uno di 6,6 previsto per l'anno in corso: una sforbiciata di 13,5 milioni, pari a una riduzione del 67 per cento. «Ma sforbiciata non è – precisa subito la direttrice, Alessandra Cavazzoni (nella foto con il presidente Cristiano Terenziani) –: i servizi per quest'anno non subiranno uno solo centesimo di riduzione e verranno anzi potenziati. Il calo apparente è solo il risultato contabile di una riorganizzazione che, per dirla in estrema sintesi, ha trasferito dall'aprile di quest'anno alle società accreditate con Asp la fatturazione delle rette agli utenti. L'Asp dunque si limiterà a fatturare solo i servizi a gestione diretta».

La novità del budget 2021 va fatta risalire a una modifica profonda, intervenuta a fine 2020, del contratto di servizio esistente tra Asp e Unione: l'Azienda manterrà ovviamente la cosiddetta "attività di subcommittenza” ­– graduatorie, contratti di servizio con i soggetti accreditati, monitoraggio e controllo sul loro lavoro e sul rispetto dei parametri, e così via – ma non metterà più a disposizione delle varie Domus, Gulliver, la Pineta, eccetera, la fatturazione, occupandosi esclusivamente di quella che riguarda i servizi gestiti in prima persona. La riorganizzazione, che prevede l'introduzione nell'Asp di tre specifiche aree (Risorse Umane, Patrimonio e Accreditamento/Qualità e sicurezza), comprende, oltre a quella della fatturazione, l'esternalizzazione anche di altre attività finora gestite in house, come le attività previdenziali relative al personale dipendente, nonché le funzioni in materia di privacy e redazione del bilancio sociale. La logica che sovrintende a questa riforma è evidente: onori, sì, in forma di introiti sicuri, ma anche oneri ai soggetti gestori che ora dovranno occuparsi anche delle riscossioni, delle esenzioni, e così via, alleggerendo un'Asp che presto si troverà a dover gestire direttamente un nuovo servizio impegnativo come il Care Residence di Carpi.

Varrà la pena ricordare che i servizi sociosanitari a gestione diretta Asp, per gli anziani sono i servizi residenziali Cra Tenente Marchi di Carpi e il Care Residence di Novi; quelli semiresidenziali come i centri diurni il Carpine, Borgofortino, De Amicis e Rossi; i servizi dei pasti a domicilio e di assistenza domiciliare di Novi, nonché quelli distrettuali (telesoccorso, portierato socioassistenziale e home care premium). Tutti i servizi per i disabili, residenziali e non, sono invece in subcommittenza, di pertinenza cioè dei soggetti accreditati, con alcune eccezioni, che ricadono invece sotto l'amministrazione diretta Asp, come il centro residenziale temporaneo per adulti fragili ex Carretti, la riorganizzazione dei percorsi socio-sanitari nel distretto di Carpi e, per i minori disabili, i diversi progetti educativi domiciliari. Assegnare fuori la fatturazione, è bene ripeterlo, ha solo rilevanza organizzativa e contabile: l'Asp continua a essere soggetto gestore diretto e, insieme, soggetto che svolge attività di subcommittenza per conto del suo socio unico che è l'Unione.