Lo denuncia Federconsumatori Modena che chiede provvedimenti

L'inflazione picchia duro a Modena e provincia: si va verso il 10 per cento

L'nflazione alza la testa e a Modena e provincia si avvicina a grandi passi al 10 per cento su base annua. Lo denuncia Federconsumatori che, sul fronte dei prezzi, ha un suo osservatorio tutto particolare. "Dopo un mese di luglio che aveva visto un lieve arretramento del dato inflattivo modenese - afferma una nota di Federconsumatori Modena firmata dal suo presidente, Marzio Govoni (nella foto) -, il mese di agosto consegna numeri pessimi, con il +1,1% su base mensile e con la crescita dell’indice generale al +8,7%. Va tenuto conto inoltre che alcune attività non sono rilevabili ad agosto, e quindi non hanno fatto registrare modifiche. Per restare in Emilia fa peggio Bologna, con +9,5%, mentre Reggio Emilia registra il +7,4%, vicina a Parma che con il +7,3%, ha il migliore dato a livello nazionale".

E' naturalmente il settore energetico a pesare in modo determinante su questi numeri, anche se - è sempre Federconsumatori a rilevarlo - ad agosto si registra un -9% sui carburanti. "Allo stesso tempo - afferma Govoni - crescono ad agosto del 12,8% l’energia elettrica (+105,6% sull’anno precedente) e del 22,1% il gas uso domestico (+71,4% sull’anno precedente). Pesante l’aumento dei prodotti alimentari, con l’inflazione di quelli lavorati che si assesta al +9,8% sull’anno precedente, con oli e grassi al +23%, e diverse altre tipologie in crescita costante. Tutto questo in attesa di un finale d’anno che, già dal mese di settembre e soprattutto ad ottobre, potrebbe registrare una crescita importante dei beni energetici, accompagnata dagli ennesimi adeguamenti di prezzi e listini in molti settori. Mentre l’inflazione erode rapidamente i redditi dei modenesi, fermi al palo, non possiamo non ricordare la diffusa sottovalutazione iniziale per la crescita dell’inflazione, che oggi ha i ritmi di 40 anni fa, ma senza strumenti certi di adeguamento delle retribuzioni. Una sottovalutazione che si registra anche nel nostro territorio, e che ha portato sul fronte dei prezzi ad un laissez faire generale, con crescite spesso ben oltre i reali effetti dei rincari energetici. Incrementi che, ne siamo certi, non rientreranno quando i costi dei beni energetici arretreranno. Siamo chiaramente di fronte ad un fenomeno di lunga durata, che inciderà per molto tempo sulle condizioni di vita della gran parte della popolazione; una condizione che si rifletterà sulla salute delle persone, sull’istruzione, sull’occupazione, sulla tenuta del tessuto sociale. Bisogna fare di più, o almeno provarci, anche nella nostra provincia".