Una serata all'insegna dell'ecologia e delle azioni virtuose per il futuro della Terra

Luca Lombroso ospite al Lions Club Alberto Pio

“Le prospettive per il clima dopo il Vertice ONU di Glasgow. Viaggio immaginario nel futuro fra clima e decarbonizzazione” è stato l’attualissimo tema trattato dal professor Luca Lombroso nel corso della serata organizzata dal Lions Club Carpi “Alberto Pio” lo scorso giovedì presso il ristorante “La Bottiglieria” a Carpi. Ad accogliere l’importante ospite al tavolo d’onore la presidente, Margherita Copelli , il presidente del Consiglio Unione Terre dell’Argine, Mauro D’Orazi, in rappresentanza dell’Amministrazione Comunale, l’ officer Lions per l’ambiente nei paesi in fase di sviluppo, Roberto Andreoli , il presidente Mathieu Zannoni e la cerimoniera Beatrice Arletti del Leo Club Carpi. “Il cambiamento deve coinvolgere tutti, gli stati non bastano più da soli, c’è bisogno delle regioni, delle città, del mondo imprenditoriale, della società civile e di tutti noi, nessuno è troppo piccolo per fare la differenza”. Questo è il messaggio chiaro e diretto portato da Glasgow con il quale, Luca Lombroso, ha coinvolto l’attento pubblico presente nel corso della sua importante e significativa relazione scaturita successivamente in un acceso dibattito tra lui ed i presenti alla interessante serata. 

Lombroso, relatore della serata, è molto noto: meteorologo, divulgatore ambientale, conferenziere e scrittore, personaggio e meteorologo televisivo, autore di vari libri, mangia cibo locale biologico, ha il fotovoltaico, va in bicicletta ed il suo sogno è vivere in smart working ad emissioni zero nelle foreste del Costa Rica. “Le prime notizie sul cambiamento climatico sui media – afferma Lombroso aprendo il suo intervento -non sono di questa settimana sul vertice di Glasgow o nel 2015 o nel 1992 quando iniziarono i negoziati Onu sul clima, ma risalgono già al 1912. Da allora ad oggi, i gas serra che produciamo con il consumo di benzina, hanno raggiunto livelli che la specie umana non ha mai visto; l’ultima volta che nell’atmosfera c’è stata una composizione simile a quella di oggi non c’era ancora l’uomo ma le scimmie. Fondamentalmente siamo ancora scimmie, un poco evolute, siamo andati sulla luna, siamo andati a Glasgow ma siamo ancora scimmie quindi abbiamo ancora dei comportamenti che sono quelli delle scimmie e questo è il problema. L’ultima volta che i livelli di CO2 hanno avuto un livello così alto - in un'era geologica lontanissima - Carpi non esisteva ancora e sulla pianura padana c’erano settanta metri d’acqua.: Quindi si stanno progressivamente ricostruendo le condizioni per avere, in un futuro lontano, le stesse condizioni ambientali”. 

Durante la serata sono stati affrontati temi epocali: della possibilità dell’estinzione dell’uomo, della complessità del sistema in cui viviamo, delle temperature in aumento e del difficile adattamento; il tornado che ha colpito Carpi - secondo l'esperto - o l’inondazione dell’Aeroporto della Malpensa non saranno più eventi eccezionali ma fenomeni inevitabili e dovremo imparare a gestirli e a conviverci per evitare l’ingestibile. “Cosa si è parlato al COP26? – ha concluso Lombroso- di adattamento, non solo di riduzione di gas serra ma di adattarsi a questa nuova normalità; certo che sarà difficile adattarsi a Carpi con temperature estive di 45 gradi da maggio a settembre. Poiché all'atmosfera terreste non importa degli impegni degli stati, ognuno di noi deve prendersi degli impegni per migliorare la situazione partendo da tre semplici azioni: spostare i propri investimenti che hanno a che fare con fondi fossili a investimenti verso energie rinnovabili (spingendo così le multinazionali a scelte diverse), scegliere un gestore elettrico che fornisca correnti da fonti rinnovabili, e scegliere anche uno stile di alimentazione ecosostenibile, non necessariamente vegetariano ma che riduca la filiera delle emissioni serra legate al cibo”.