Una significativa indagine di Federconsumatori Modena

Mercato libero o tutelato? I consumatori non sempre sanno i reali costi dei contratti del gas che hanno sottoscritto

Sono relativametne pochi gli utenti dei servizi gas (quelli della luce sno analoghi) che hanno reale conoscenza del titpo di contratto di fornitura da loro sottoscritto con le società di erogazione. Lo attesta una recente piccola inchiesta condotta da Federconsumatori Modena che ha interpellato un campione di modenesi in proporito. "Recentemente - afferma una nota dell'associazione dei consumatori - abbiamo chiesto alle persone in attesa agli Sportelli di Federconsumatori, con un breve questionario assistito, se siano titolari di un contratto di fornitura gas nel Mercato libero oppure in quello tutelato. Delle 137 persone interpellate ben 49, il 36%, hanno barrato la casella “non so”, terminando immediatamente il questionario. Tra le restanti 88 risposte, sono stati 51 i soggetti che hanno dichiarato di aver aderito al Mercato libero. Si tratta di un dato non distante da quello ufficiale, che porta al 67% i contratti nel Mercato libero a livello nazionale".

"A questo punto - sostiene Federconsumatori - ai 51 utenti nel Mercato libero abbiamo chiesto con quale frequenza hanno nell’ultimo anno verificato il costo complessivo ed il prezzo unitario della fornitura. La totalità ha dichiarato di aver controllato l’importo complessivo della bolletta, ma solo 7 hanno confrontato i costi con quelli del Mercato tutelato. La domanda “Hai ricercato offerte di altri gestori?” ha visto risposte positive di 14 dei 51 utenti interpellati. Di questi però soltanto 2 hanno dichiarato di aver cambiato o di avere in corso il cambio di gestore, nel Mercato libero del gas". Si è trattato - ammette l'associazione modenese di una piccola indagine, informale e senza pretese di scientificità, ma che conferma quanto si presupponeva. 

 

"Chi ha immaginato che potesse funzionare un mercato così complesso per i consumatori - è la conclusione tratta da Federconsumatori - ha palesemente fallito. Oggi milioni di utenti sono solo formalmente liberi di scegliere, ma in realtà sono in balìa delle decisioni del proprio Gestore. Negli anni passati tanti utenti sono passati alla tariffazione a Mercato libero proposta dal proprio gestore, spesso a fronte di telefonate ambigue, che parlavano di imminenti obblighi in merito. La grandissima parte non ha minimamente presente che il passaggio al Mercato libero rende necessaria una grande attenzione ed un costante confronto dei costi presenti in quel mercato, pena avere applicate condizioni penalizzanti. Una situazione confermata dall’Autorità pubblica ARERA, che ha registrato negli anni un maggior costo medio dei contratti nel Mercato libero del gas rispetto a quelli a Maggior Tutela. Anche un ulteriore soggetto pubblico, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, parlando recentemente del mercato libero dell’energia elettrica ha dichiarato: “...assumono, infatti, notevole importanza la elevata complessità delle caratteristiche delle proposte commerciali e l’esistenza di una forte asimmetria informativa a scapito dei consumatori”. Un esempio? Le offerte nel mercato libero del gas sono legate a degli indici, i più noti sono TTF, PFOR e PSV. Il riferimento migliore in questa fase è il PSV, quello da evitare il PFOR. Il consumatore deve considerare anche il cosiddetto SPREAD, una sorta di margine operativo che si tiene la società venditrice e che viene caricato su ogni metro cubo consumato dall’utente. A seconda del Gestore lo SPREAD può variare da 0,10 centesimi fino a 0,30. Vi siete persi, vero? Aggiungiamo che sono pochissimi i gestori che rendono disponibile con chiarezza il prezzo di fornitura unitario nella bolletta, rendendo ancora più accidentato il percorso di chi ricerca migliori condizioni. Quindi un Mercato libero imprigionato dalle complessità, e sul quale incombe il possibile superamento del Mercato tutelato nel gennaio 2024. Sarebbe un ulteriore errore, assolutamente da evitare".