Il "Museo della Felicità", allestito presso la Casa del Volontariato di viale Peruzzi, sabato 18 novembre inaugura il suo rinnovato allestimento, per scoprire le tre dimensioni della felicità: individuale, collettiva e civica. Per l'occasione, presso la Casa del Volontariato saranno anche presentate le prime realtà del territorio entrate a far parte della rete dei "Luoghi generativi di felicità". Nato da un’idea della Fondazione Casa del Volontariato (ente finalizzato al sociale della Fondazione CR Carpi) durante i giorni della pandemia, per dar modo alle persone di raccontare la propria idea di felicità, il Museo della Felicità si è trasformato nel tempo in un percorso didattico che aiuti ad approfondire i fattori che sono alla base del benessere, ma anche un laboratorio in cui allenare e rafforzare quegli atteggiamenti, personali e collettivi, capaci di essere generatori di felicità, sia a livello del singolo che della comunità.
Sabato 18 novembre, alle ore 10.00, alla Casa del Volontariato (in via Peruzzi n°22), tutti i cittadini potranno partecipare all’inaugurazione del nuovo allestimento. L'evento vedrà anche la partecipazione di Andrea Barbi mentre, durante la mattinata saranno presenti anche laboratori per bambini, ragazzi e famiglie. “L’invito per l’inaugurazione di sabato - afferma Nicola Marino presidente della Fondazione Casa del Volontariato -, è rivolto davvero a tutta la cittadinanza, senza eccezioni, dato abbiamo pensato a quello del Museo come a un vero proprio percorso di riflessione e mobilitazione civica, in cui tutti, siano singoli cittadini o associazioni, aziende o istituzioni, possano comprendere scientificamente gli ingredienti del benessere, e operare per farli crescere nella nostra vita e nelle organizzazioni che frequentiamo. In questa impresa il volontariato ha molto da trasmettere, essendo un ‘generatore naturale’ di felicità. L’auspicio è quello di riuscire a contagiare quante più persone possibili, per diventare tutti insieme attori di una città sempre più attenta al benessere di tutti”.