A novembre scade il contratto per 400 assunti per la ricostruzione

Post terremoto: la Cgil preoccupata per il futuro dei precari

“Esprimiamo tutta la nostra preoccupazione per le gravi ricadute che potrebbero prefigurarsi sul territorio modenese, nello specifico il Distretto dell’ Area Nord e quello delle Terre d’Argine, a partire dal 1° novembre sia per la tenuta occupazionale sia per l’avanzamento dei lavori della ricostruzione post sisma 2012”. E' quanto affermano Alessandro Cambi (Nidil Cgil) e Veronica Marchesini (Fp Cgil Area Nord) in relazione ai quasi 400 lavoratori precari assunti tramite gli appalti tra la Struttura Commissariale per la ricostruzione dell’Emilia Romagna e le Agenzie per il Lavoro impegnati negli incarichi necessari per poter portare avanti la ricostruzione dell’Emilia Romagna a seguito degli eventi sismici del 20 e del 29 maggio 2012.

 

"Solo poco più di 200 - afferma una nota della Cgil - sono stati assunti direttamente in capo al Commissario per la ricostruzione a seguito della selezione pubblica tenuta nell’estate del 2021 attraverso bandi di concorso per profili amministrativi e tecnici. Tra questi vi sono geometri, architetti e ingegneri, ma anche personale amministrativo necessario per espletare le procedure degli uffici tecnici dei vari enti, nonché personale che è andato a incrementare gli uffici pubblici che danno assistenza sociale alla popolazione. Nonostante le assunzioni tramite il bando di quest’estate, permangono carenze occupazionali rispetto al fabbisogno di personale di cui avrebbero bisogno i Comuni interessati, in particolare quelli dell’Area Nord modenese e delle Terre d’Argine che sono i più colpiti, per garantire l’avanzamento dei lavori, e per cui sarà presto pubblicato un nuovo bando".

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“Nelle more della prossima selezione pubblica, chiediamo risposte tempestive ed urgenti per i lavoratori che ancora stanno lavorando negli Enti pubblici tramite contratti interinali in scadenza a fine mese - continuano i sindacalisti Cambi e Marchesini -. Infatti, ad oggi circa 70 lavoratori su tutta l’area regionale interessata dall’emergenza sisma 2012 ha il contratto in scadenza al 31 ottobre. Già dal confronto sindacale di fine settembre con la Struttura Commissariale, era emerso come fosse necessario che per i mesi di novembre e dicembre 2021, fossero gli stessi Enti territoriali che hanno in forza i diversi dipendenti in somministrazione, a provvedere direttamente attraverso le Agenzie, a prorogare le missioni in scadenza col Commissario, che avrebbe comunque provveduto a risarcire ogni onere, poiché l’appalto di fornitura del personale sisma cessa la sua vigenza il 31 ottobre 2021 e non è più possibile procedere ad ulteriori proroghe. Mentre non ci risultano problemi di continuità occupazionale per le persone impiegate nelle province di Bologna e Ferrara, grazie all’attivazione diretta degli Enti interessati per garantire il proseguimento di contratti e attività, la situazione è ben diversa per i lavoratori impiegati nella provincia di Modena. In particolare tra quelli impiegati nei Distretti dell’Area Nord e delle Terre d’Argine, sono più di 30 persone – spiegano i sindacalisti di Nidil e Fp Cgil – Infatti, si è in totale assenza di risposte circa il loro impiego a partire proprio dal 1° novembre, generando inquietudini sociali e famigliari in quei lavoratori che da ormai nove anni sono impiegati nella ricostruzione e si ritrovano allo stesso punto ad ogni scadenza di appalto”. I Comuni dei Distretti modenesi non danno ancora alcun riscontro né ai lavoratori né alle organizzazioni sindacali che li rappresentano, nonostante i numerosi e ripetuti solleciti delle settimane scorse. Si rischia, quindi, il manifestarsi del preoccupante paradosso secondo cui il territorio più colpito dal tragico sisma del 2012 sia quello che potrebbe bloccarsi proprio sull’avanzamento dei lavori per la perdita imminente di numerosi lavoratori impegnati nelle attività, nonostante che in questa area insistano ancora lavori di ricostruzione che si dovranno completare nei prossimi anni, in particolare le opere pubbliche. “Chiediamo, pertanto, di avere risposte tempestive da parte dei Comuni dei Distretti circa la continuità occupazionale dei lavoratori interessati all’ennesima scadenza contrattuale. I lavoratori e i cittadini dei comuni dell’Area Nord e delle Terre d’Argine meritano risposte concrete, la cui assenza non può dipendere dall’incertezza e dalla disattenzione politica dei Comuni nel prendere decisioni adeguate a mettere in sicurezza il territorio” affermano i sindacalisti Cgil che si dichiarano sin da ora pronti a tutelare i lavoratori con tutte le modalità e in tutte le sedi opportune.