Effetto Covid e non solo: sistemi sanitari regionali verso il commissariamento. C'è anche la Regione Emilia-Romagna

Potrebbe essere uno degli effetti della caduta del governo Draghi e della sua “reclusione” negli affari ordinari che non gli permettono di affrontare questioni straordinarie. Come, per esempio, allestire piani di rientro dai debiti di alcune Regioni italiane, alle prese con preoccupanti buchi finanziari legati alle spese sostenute per il Covid. Ecco perché nell'ambiente, fra primari, dirigenti e funzionari si parla con sempre maggior insistenza di commissariamento: una misura straordinaria che starebbe per interessare la Toscana, la Lombardia e lo stesso sistema sanitario della Regione Emilia-Romagna.

Considerato fra i migliori del Paese, capace anche di attirare un “turismo sanitario” da altre Regioni dove il sistema funziona molto peggio, quelle che erano considerate al massimo pecche e disfunzioni dell'organizzazione della sanità emiliano-romagnola avrebbero invece acquistato un peso prevalente rispetto ai pregi. Al punto da far preferire all'esecutivo la misura drastica del commissariamento a qualsiasi ipotesi di rientro graduale o di copertura, come insistentemente richiesto dallo stesso presidente Bonaccini. Il primo motivo della misura va ricercato nella situazione finanziaria, riconducibile a un buco di circa 800 milioni all'origine del quale vi sarebbero l'emergenza Covid, con le spese straordinarie affrontate in quella circostanza che avrebbero inciso per poco meno della metà. Collegato a questo c'è anche lo spazio sempre maggiore lasciato alla sanità privata, che prospera a spese di quella pubblica capace di collezionare, a fine 2021, 1,166 milioni di prestazioni in lista d'attesa in tutto il territorio regionale. Mancano medici, infermieri e Oss e questa carenza di personale sanitario si abbatte in maniera diversa sui singoli distretti sanitari, secondo le situazioni specifiche (a Carpi ne soffrono per esempio il Pronto Soccorso, Ostetricia-Ginecologia e diversi altri reparti). Non resta che attendere gli sviluppi per vedere se le preoccupazioni, ormai ammesse apertamente al di là dell'assenza di notizie ufficiali, si dimostreranno fondate.