Pallamano Serie A Beretta

Carpi rinnova la sfida infinita con Fasano

Sabato 18 in Puglia una nuova puntata di una saga iniziata nel 2012

Dodici sfide fra le più calde della storia della pallamano carpigiana, tutte racchiuse in quattro stagioni. In palio ci sono stati lo scudetto, la Coppa Italia e la Supercoppa fra rimonte, clamorose, beffe drammatiche e botte da orbi. Tutto questo, dal 2012 al 2016, è stato Carpi-Junior Fasano, una “classica” della handball italiana (7-5 il conto dei successi in favore dei pugliesi) che sabato 18 tornerà dopo cinque stagioni e rappresenterà per la truppa di Davide “Stecca” Serafini la prima trasferta del campionato di Serie A Beretta. Sulla carta quella del PalaZizzi di Fasano (dove Carpi manca dal 2013, le altre sfide si giocarono a Noci e Conversano per l’inadeguatezza dell’impianto) è una sfida impossibile per la squadra bianconera, contro una delle corazzate del campionato, che ha debuttato demolendo in trasferta il Rubiera. E i precedenti non aiutano, visto che in Puglia la squadra carpigiana ha perso 5 volte su 5.

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LA PRIMA VOLTA

La “storia infinita” comincia nel 2012-13, primo campionato di Carpi da matricola di Serie A1, sempre con Davide “Stecca” Serafini in panchina. La Terraquilia chiude seconda nel girone “B” dietro ad Ambra e pari a Sassari e nei suoi primi storici quarti playoff scudetto trova Fasano, dominatore del girone “C” con 18 vittorie su 18 gare. Il pronostico è chiuso, ma la squadra del capocannoniere Zoran Radojevic fa sudare lo Junior, cede solo all’ultimo pallone gara-1 in Puglia (28-26), compie la clamorosa impresa in gara-2 in una Vallauri da bolgia (19-18) infliggendo il primo ko stagionale ai rivali, ma poi si arrende 28-21 in gara-3 in trasferta.

DOPPIA BEFFA

Il 2013-14 resta nella storia come quello della clamorosa doppia beffa contro Fasano, che fa fuori Carpi nella semifinale playoff dopo averla battuta al quarto overtime anche nella finale di Coppa Italia. Nei playoff i biancorossi pensano di aver ipotecato la finale dopo il clamoroso 29-21 dell’andata al PalaBursi di Rubiera, in cui un Michele Skatar mostruoso (11 reti) demolisce i pugliesi. Ma Fasano riesce a ribaltare clamorosamente il -8 di differenza reti vincendo 29-19 il ritorno giocato a Noci, con Carpi che paga caro proprio uno Skatar a mezzo servizio. Una rimonta che poi lancerà Fasano verso lo scudetto vinto a Bolzano. Lo Junior già a febbraio aveva tolto dalle mani di Carpi la Coppa Italia nella finalissima di Martina Franca, vinta dallo Junior 31-28 al quarto supplementare dopo il 21 pari dei tempi regolamentari.

PRIMO TROFEO

L’unica vera gioia carpigiana di questa sfida infinita arriva il 26 settembre 2014, quando sempre a Martina Franca la Terraquilia conquista il suo primo e unico trofeo, battendo nella finale di Supercoppa ancora Fasano (a cui sfuma così il triplete), questa volta ai rigori: finisce 30-28 dopo il 25 pari sul campo, ma dal dischetto sbaglia Pasquale Maione per i pugliesi, mentre Luigi Pieracci sigla il rigore decisivo, facendo scoppiare la festa biancorossa. Nella Primavera del 2015 però Fasano si prende la rivincita ancora nella semifinale scudetto: Carpi vince l’andata a Rubiera, questa volta solo di 2 (24-22, mattatore con 7 reti Zeljko Beharevic), ma viene travolta nel ritorno per 36-24, giocato sempre a Noci.

ULTIMO SCHIAFFO

La stagione 2015-16 è l’ultima che fa incrociare le due squadre, perché l’anno dopo Carpi esce nei playoff e in Coppa con Bolzano, poi nel 2017-18 scende in A2 e scompare a gennaio 2019. Ed è ancora Fasano a sorridere. A Lavis in Trentino a marzo lo Junior fa fuori i biancorossi – passati sotto la guida di Sasa Ilic - nella semifinale di Coppa Italia, imponendosi 34-30 e poi alzando ancora il trofeo in finale con Bolzano. Ai biancorossi non bastano i 17 gol del tandem Sperti-Brzic. Qualche settimana dopo la sfida si ripropone per il quarto anno di fila nei playoff, dove Carpi viene affondata 28-21 nell’andata della semifinale in Puglia (questa volta si gioca a Conversano), riuscendo poi solo a ridurre il -7 nel ritorno col successo 24-21 di Rubiera, arrivando al massimo al +5.

DAL CAMPO

Sempre out fra i pali Jan Jurina (possibile il rientro fra due gare), per coach Serafini si tratta di “un avversario fra i più forti del campionato, per noi sarà davvero complicato. Siamo un cantiere aperto ancora, avendo inserito tre nuovi più Ceccarini che ha cambiato ruolo tornando nel suo originario all’ala. L’obiettivo è crescere ancora, ma per ora non c’è paragone con un avversario così e quindi dobbiamo restare tranquilli e lavorare solo su di noi”.

 

IL PROGRAMMA

Le agre della seconda giornata di sabato 18: Fasano-Carpi, Bolzano-Trieste, Cassano Magnago-Brixen, Albatro-Conversano, Eppan-Pressano, Merano-Rubiera, riposa Sassari. Classifica: Brixen, Eppan, Fasano, Conversano, Sassari e Pressano 2, Trieste, Bolzano, Cassano M., Merano, Carpi, Rubiera e Albatro 0.