Calcio

Castori: ''La A mi era piaciuta a Carpi e il mio obiettivo era tornarci. Ora voglio restarci''

Le parole dell'allenatore marchigiano dopo la promozione conquistata con la Salernitana

Non si spegne l’eco della nuova impresa di Fabrizio Castori, che resta il principale argomento dei salotti sportivi anche a Carpi, dove la cronaca delle ultime 24 ore riporta a galla ricordi ed emozioni della primavera del 2015: “Sono salito in A col Carpi e poi sono retrocesso, ma mi ero ripromesso che ci sarei tornato e l’ho fatto quest’anno – ha detto Castori ai microfoni di Dazn – Sono pronto, non vedo l’ora”.

Con un contratto in scadenza, proprio come fu sei anni fa a Carpi, Castori discuterà un rinnovo che appare tanto dovuto quanto scontato con la nuova proprietà che succederà a Lotito-Mezzaroma, impossibilitati dalle regole Figc a detenere due club nel medesimo campionato. “Lotito mi ha chiamato per farmi i complimenti. Futuro? Se mi chiedono di rimanere certo che rimango, il mio obiettivo era ritornare in Serie A visto che mi è piaciuta quando ero a Carpi. Stavolta però ci voglio rimanere, non deve essere una Serie A di passaggio ma dobbiamo rimanerci a tutti i costi, sono retrocesso subito con il Carpi e non voglio farlo nuovamente – ha detto Castori alla Rai –. La Serie A è una cosa grande non solo a livello calcistico, ma anche a livello sociale, soprattutto in un contesto come Salerno”.

67 anni nel prossimo luglio, Castori riporta in Serie A la meritocrazia di chi si è guadagnato ogni singolo centimetro di una carriera iniziata sulle panchine della Terza categoria marchigiana:  “La povertà è stata la mia forza, la mia ricchezza, non ci è mancato nulla ma l’umiltà non è mai mancata”, racconta Castori al Corriere dello Sport ricordando le origini del suo cognome, attribuito al nonno trovatello a cui come consuetudine dalle sue parti venne assegnato un animale come nome di famiglia. Una storia incredibile che dalla provincia lo ha portato di nuovo nell’olimpo del calcio. Una storia di sacrifici, capacità e meriti acquisiti sul campo “ogni maledetta domenica”. Una vendetta del dio del calcio, che allo spettro della SuperLega si è divertito a rispondere con il Castori-Bis, che da agosto tornerà a sedersi al tavolo dei grandi. Ovviamente in tuta.