Non è d’oro ma è comunque nella storia del nuoto, ancora una volta di più. Gregorio Paltrinieri è terzo nella finale olimpica degli 800 stile libero e diventa il primo italiano di sempre a salire sul podio in tre diverse edizioni delle olimpiadi. E raggiunge Massimiliano Rosolino come nuotatore azzurro più medagliato ai Giochi, con 4 metalli preziosi messi al collo tra Rio, Tokyo e appunto Parigi.
Cambiano gli avversari, non più il cinese Sun come 12 anni fa a Londra o l’ucraino Romanchuk a Rio 2016 o il tedesco Wellbrock a Tokyo, ma non cambia il posto nel gotha olimpico del campione carpigiano, che nella vasca della Defense mette al collo la quarta medaglia olimpica della carriera.
LA GARA
Dalla corsia 3, Greg è affiancato dal campione uscente, l’americano Bobby Finke, poi in 5 il grande favorito Wiffen e quindi il tunisino sorpresa delle batterie Jaouadi.
Dopo i primi 50 Greg è sesto, davanti a tutti c’è l’australiano Winnington, che nuota a ritmi da record del mondo, quindi il tunisino e l’irlandese che gli restano nella scia. Il carpigiano resta coperto in sesta posizione e cerca di impostare la sua gara sul proprio ritmo, senza strafare. A metà gara Wiffen inizia ad accelerare e riprende l’australiano, la linea di testa si accorcia con Greg che risale più vicino ai battistrada, fino al terzo posto ai 500 metri e al secondo ai 550. Sono gli ultimi 200 metri a decidere le medaglie e i due campioni, l’irlandese e l’italiano, se la giocano spalla a spalla, con il carpigiano che martella e mette la mano avanti ai 650 metri. E’ il ritmo del campione, è il ritmo di Greg, che ai 700 prova ad allungare ma Wiffen torna sotto: è volata a tre con anche Finke nella bagarre, e alla fine Gregorio è terzo in 7’39”38 alle spalle dell'irlandese (che vince col nuovo record olimpico ed europeo) e l'americano. Un terzo posto che Paltrinieri festeggia con le braccia al cielo, perché è una medaglia che lo porta a scrivere l’ennesima pagina del nuoto italiano e mondiale.
LE SUE PAROLE
«Oggi la strategia era nuova, era tanto tempo che aspettavo di fare qualcosa del genere. Ero abituato ad essere quello che apriva più veloce ma non lo sono più, devo limitare l’istinto ma ho affinato altre carte. Aspettavo un momento del genere, sono contento. Per me questa medaglia vuol dire tutto, prima della gara cerco di convincermi con un irragionevole ottimismo ma negli ultimi tre anni mi sono anche convinto tante volte di non farcela più a giocarmela a questi livelli, quindi sono contentissimo. Prendere una medaglia alla prima gara, negli 800 che per me è la meno congeniale, è importantissimo: dopo i Sette Colli avevamo anche pensato di non farli. Questa medaglia è per tante persone, per me, la mia ragazza, la mia famiglia, Fabri (Antonelli, l’allenatore, ndr), la squadra».
Ed è solo l'inizio: sabato scattano i 1500 (con finale domenica), poi toccherà alla 10 km (nella Senna?).